C'è una bella storia che si racconta volentieri dietro a questa riserva delle Chiuse. Le Chiuse infatti nacque come quella “costola” delle proprietà di Biondi-Santi - acquisita come dote (da Maria Tamanti in sposa a Clemente Santi) e poi ceduta come eredità (da Tancredi Biondi-Santi alla figlia Fiorella) - che da sempre dava alla storica azienda le uve per la Riserva. Nel 1986 Simonetta (nipote di Tancredi) prende in mano le redini della cantina e decide di produrre il proprio vino, ben consapevole di questo patrimonio. Inizialmente decise di produrre la Riserva a partire dai grappoli più piccoli e concentrati, ma il risultato era sempre un vino “che si apriva troppo presto”, difficile anche da distinguere nel racconto dal Brunello annata. Ecco quindi l'idea: dare la giusta dignità a quelle uve, che chiedevano a gran voce di riposare più a lungo per essere gustate appieno. Con il 2010 - il tempo necessario ad ampliare la cantina - nasce quindi la Riserva Diecianni: un'etichetta che esce solo nelle annate migliori e posticipata al decimo anno dalla vendemmia (anziché al sesto), prolungando l'affinamento in bottiglia da uno a quasi 5 anni. L'annata 2013 ha permesso una maturazione lunga e graduale dei grappoli, grazie anche ad un autunno soleggiato e ventilato: n'è nata una Riserva Diecianni intensa ma chiara, dolce di frutta rossa matura e spezie, dal sorso disteso e sapido e dalla delicata chiusura floreale.
(ns)
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