Il Nobile di Montepulciano 2020 (assaggiato in anteprima a Febbraio) ha un profilo olfattivo fragrante dal rigoglioso fruttato e dai tocchi di erba di campo, sottobosco e spezie. In bocca prevale la piacevolezza di beva, con un sorso solido e ben profilato, dai tannini misurati e un finale ampio che rimanda ancora ai frutti rossi. La cantina sociale di Montepulciano è una delle cooperative più antiche della Toscana enoica, fondata nel 1937. Oggi, conta su 400 soci conferitori che lavorano 1.000 ettari di vigneti in prevalenza a biologico, per una produzione complessiva di 7.000.000 di bottiglie, distribuite su quattro linee di etichette principali: “Vecchia Cantina”, “Cantina del Redi”, “Poggio Stella” e “Astorre Noti”. L’attuale presidente è Andrea Rossi, ex sindaco di Montepulciano e Presidente del Consorzio del Nobile. Il che la dice lunga sul peso di questa realtà produttiva nell’areale. Recente la completa ristrutturazione dell’assetto e della guida tecnica aziendale, in vista di un rilancio deciso dei vini della cooperativa, che fa il paio con l’attivismo del Consorzio del Vino Nobile, impegnato, a sua volta, nel progetto “Pieve”. La composizione territoriale del bacino vigneti è articolata, abbracciando due regioni e 3 province: Siena, Arezzo e Perugia, con il Nobile di Montepulciano (di cui la Vecchia Cantina rappresenta quasi la metà dell’intera produzione) a recitare il ruolo di protagonista.
(fp)
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