Una vita spesa tra i vigneti a partire dal 1985 quella di Marinella Camerani, che pionieristicamente è passata nella coltivazione dei suoi vigneti prima al biologico e poi al biodinamico, in un percorso virtuoso tutto all’insegna del rapporto uomo/vigneto - mentre in cantina a fare compagnia all’acciaio e al cemento ci sono botti grandi di rovere, ciliegio e castagno e anfore di terracotta) - regalando al Veneto enoico una serie di etichette di bella e affascinante personalità. Oggi Corte Sant’Alda, con sede a Mezzane di Sotto, conta su una ventina di ettari - coltivati in prevalenza con le varietà locali Corvina, Rondinella, Molinara e Corvinone - per una produzione media di oltre 100.000 bottiglie e in azienda è arrivata a dare manforte anche la figlia di Marinella, Federica, con cui è partito il progetto “Adalia” (ad affiancare Podere Castagnè guidato da Simon Staffler): una serie di etichette, ricavate da 4 ettari di vigneto ad hoc, dall’impostazione stilistica più immediata rispetto a quella consueta di Corte Sant’Alda, non rinunciando però ad articolazione e carattere. L’Amarone Val**zzane 2016, ottenuto dalle uve dei vigneti Roaro, Valletta, Bosco, Prà Alto e Retratto in Val Mezzane, profuma di confettura di frutti di bosco, cioccolato e spezie. In bocca, il sorso è robusto e di notevole volume, ma scandito da fragranza e sapidità, terminando in un finale compatto e dai richiami balsamici.
(fp)
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