Il Barolo Tortoniano, che nel suo nome rimanda direttamente alla scala dei periodi geologici in cui il Tortoniano è il secondo dei sei piani stratigrafici in cui è suddiviso il Miocene, affina per 24 mesi in legno grande. I profumi della versione 2019 spaziano dalla frutta rossa matura alla liquirizia, dalla terra al sottobosco, dalle spezie ai toni affumicati. In bocca, il vino possiede tannini solidi, sorso succoso e aperto e finale dai ritorni speziati e fruttati. L’azienda Michele Chiarlo, fondata nel 1956, resta saldamente cantina leader del Piemonte enoico. Tre le strutture aziendali, 11 i vigneti, tra Monferrato, Langhe e Alessandrino, per un totale di 150 ettari coltivati, e 1.100.000 di bottiglie. Il portafoglio etichette comprende Barolo, Barbaresco, Nizza, Barbera d’Asti, Gavi, Moscato d’Asti, abbracciando pressoché l’intero panorama del meglio della produzione enologica piemontese. I Chiarlo - Michele, Alberto e Stefano che sono sul ponte di comando aziendale - si sono sempre distinti per un approccio non privo di innovazioni (basse rese, riduzione dei tempi di macerazione, affinamenti in legni di varie dimensioni), con vini dalla cifra stilistica moderna, attenta alla precisione aromatica e all’espressione delle caratteristiche salienti dei territori da cui provengono. Particolare spazio dedicato alla Barbera, varietà che i Chiarlo hanno concorso a rilanciare come meritava.
(fp)
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