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COMMERCIO INTERNAZIONALE

Dopo le obiezioni di Uk e Usa al Wto, la strada dell’etichetta irlandese si fa in salita

Ceev: difficile per la Commissione Europea giustificare la compatibilità con il diritto comunitario ed il mercato unico
CEEV, ETICHETTA, HEALTH WARNING, IRLANDA, UE, vino, WTO, Mondo
La sede del Wto

La proposta irlandese Public Health Alcohol Labeling Regulations 2022 - che ha spaccato in due l’Europa e compattato il fronte dei Paesi del Mediterraneo - di inserire degli “health warning” sui rischi per le donne in gravidanza e sui pericoli delle malattie del fegato, compreso il cancro, nelle etichette di ogni bevanda alcolica (anche il vino), commercializzata in Irlanda, dopo il via libera incassato a gennaio dalla Commissione Ue, rischia di impantanarsi in sede Wto. Scaduti i 90 giorni di tempo concessi ai Paesi membri per presentare le proprie opposizioni, la proposta di Dublino deve infatti fare i conti con i rilievi di Paesi importanti, come Usa, Cuba ed anche Uk.

Rilievi di un certo peso che, ha ricordato Federvini (qui il nostro articolo), avrebbero spinto “le Autorità irlandesi a sospendere ulteriormente l’applicazione della normativa in attesa degli esiti della procedura dinanzi all’Omc”. Le perplessità, come ha ricordato oggi il Ceev - Comité Européen des Entreprises Vins, sono sostanzialmente le stesse evidenziate nei mesi scorsi dai 13 Stati europei (tra cui Italia, Francia e Spagna), e “rappresentano un segnale importante e significativo per l’Irlanda e la Commissione Europea sull’impatto critico che la legislazione irlandese avrà sul mercato unico della Ue e sull’immagine della stessa Ue”, ha detto Mauricio González-Gordon, presidente del Ceev.

Il progetto di regolamento irlandese sarà discusso dal Wto nel prossimo comitato dedicato agli ostacoli tecnici al commercio, in agenda per il 21 giugno. Di certo, come ricorda Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale Ceev, “sarà difficile per la Commissione Europea giustificare la compatibilità della misura irlandese con il diritto comunitario ed il mercato unico della Ue. Continuiamo a chiedere alla Commissione Europea di assumersi le proprie responsabilità e difendere i trattati, la legislazione e il mercato unico. La Commissione dovrebbe riportare il dibattito nella giusta direzione, vale a dire combattere l’abuso di alcol attraverso l’educazione e un’adeguata informazione dei consumatori, e lavorare a un quadro normativo europeo armonizzato”, ha concluso Recarte.

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