La tradizione chiantigiana della produzione di Vin Santo, purtroppo, sta progressivamente perdendo terreno a causa di varie ragioni. Pochissime le cantine che continuano a difendere questo baluardo della tradizione toscana e fra queste certamente Pieve di Campoli, che produce, niente di meno, il Vin Santo del Chianti Classico utilizzato nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze. Pieve di Campoli, di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero (Idsc) dell’Arcidiocesi di Firenze, è nata nel 1985 da un progetto di amministrazione dei terreni ecclesiastici a seguito della creazione dell’Ente che riunisce le proprietà agricole dell’Arcidiocesi. Oggi è una realtà significativa, che conta su 50 ettari a vigneto e 100 coltivati ad olivo, tra San Casciano e Barberino-Tavarnelle Val di Pesa. L’etichetta di punta, evidentemente, continua ad essere il Vin Santo del Chianti Classico Cortine, il vino da messa del Duomo di Firenze. La versione 2001 profuma di mallo di noce e frutta secca, con tocchi affumicati a rifinitura. In bocca, il sorso è dolce ma non stucchevole, dallo sviluppo continuo e dal finale intenso, questa volta con rimandi alle nocciole tostate. Accanto al Vin Santo, per restare all’uso religioso, c’è poi l’olio aziendale di oliva Evo, anch’esso utilizzato nel Duomo fiorentino e distribuito nelle parrocchie della diocesi per essere utilizzato nelle funzioni.
(fp)
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