Quel che ad altri vignaioli nel Monferrato pareva una follia, ha convinto subito i fratelli Fracchia. «Ho creduto subito nel progetto di un Grignolino invecchiato» conferma Fabio, enologo e custode dei venti ettari di vigneti dell’azienda agricola Sulin, al confine tra le due province di Asti e Alessandria. Il «testa balorda», come lo chiamava Veronelli, si presta a lunghi affinamenti: la scommessa parte da un gruppo di produttori che hanno creato il Monferace, un Grignolino invecchiato per un minimo 24 mesi in legno e affinato per altri 16 mesi in bottiglia. Il Monferace dei Sulin si chiama Brasal, il pallone a bracciale, gioco un tempo diffuso nel Monferrato. Sull’etichetta un giocatore nell’atto di colpire la palla: «Abbiamo rinnovato una serie storica di etichette create da mio padre Adriano. Antichi vitigni e antichi giochi monferrini». Non è un caso: tutti nella famiglia Fracchia sono grandi appassionati e giocatori di tamburello a muro, uno sport locale oggi poco conosciuto ma molto suggestivo. Giocava papà Adriano, giocavano Fabio e Mauro, ora gioca anche Vittorio, classe 1988. «Le uve arrivano da vecchie vigne di Grignolino: insieme all’agronomo Alberto Pansecchi stiamo facendo uno studio su una cinquantina di cloni, per capire quali siano i migliori». Tra questi ci sono cloni che arrivano da viti a piede franco: hanno più di cent’anni. Il fegato alla veneziana è un ottimo abbinamento.
(Fiammetta Mussio)
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