Duca di Salaparuta non è solo Casteldaccia dal 1824 e Marsala dal 1833 con Florio, ma è anche Etna, con la Tenuta di Vajasindi in frazione Passopisciaro a Castiglione di Sicilia. Qui coltiva 21 ettari di vigneto suddivisi in due terrazzamenti: uno a 700 metri e l’altro a 620 metri sul livello del mare. I terreni sono ovviamente vulcanici e porosi (e quindi drenanti), che con il micro-clima montano contribuiscono ad una buona salubrità ed equilibrio delle piante: da qui il focus aziendale a intervenire il meno possibile in vigna e attuare un’agricoltura semplice e il più possibile sostenibile. Le vigne sono tipicamente piantante ad alberello con viti di Nerello Mascalese e Pinot Nero (raccogliendo la sfida lanciata in tempi non sospetti da Giacomo Tachis), quest’ultimo sia vinificato purezza che spumantizzato, dando vita rispettivamente al Nawàri e al Duca Nero. Di produzione recente, invece, è il Catarratto Lavico, prima annata 2022, che si accompagna al fratello maggiore, il Nerello Mascalese Lavico. La fermentazione si svolge in acciaio, mentre la maturazione avviene per 12 mesi fra vasche di cemento e barrique di rovere francese. Il risultato per l’annata 2022 è un vino profumato di piccoli frutti rossi, di fiori di rosmarino ed erbe aromatiche gentili, note balsamiche fresche che caratterizzano il sorso dalla trama fitta, calda e sapida, e che lasciano il posto alla dolcezza fruttata nel finale.
(ns)
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