Se l’Oltrepò Pavese merita la definizione di terra del Pinot Nero, lo deve in massima parte ad Augusto Giorgi di Vistarino che, nel 1850, importò dalla Francia le prime barbatelle del vitigno borgognone in terra lombarda, avviando, di fatto, la storia del Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese. A proseguire quella storia oggi troviamo l’erede Ottavia Giorgi di Vistarino, che conduce una cantina all’avanguardia e un’ospitalità aziendale di alto livello offerta nella storica Villa Fornace, da sempre il fulcro delle attività della famiglia Vistarino. L’azienda vitivinicola, situata a Rocca de’ Giorgi, produce 350.000 bottiglie e conta su 102 ettari vitati, posti ad altezze variabili tra i 250 e i 300 metri sul livello del mare, 65 dei quali coltivati a Pinot Nero. Nel suo portafoglio etichette il ruolo di grande protagonista, evidentemente, è svolto dal vitigno francese, declinato sia come spumante (qui vinificato con Metodo Classico nel 1865) sia come vino fermo, che per intero riesce ad esprimere il proprio potenziale anche con i suoli e il clima del lombardo Oltrepò Pavese. Affinato in parte in acciaio e in parte in barrique per 10 mesi, il Pinot Nero Costa del Nero 2020 profuma di mirtillo, fragola e melograno con tocchi speziati a rifinitura. In bocca il sorso è lieve ma risoluto, dai tannini soffici e dallo sviluppo fragrante, che termina in un finale ampio e dai ritorni fruttati e speziati.
(fp)
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