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ECCELLENZE

Non solo meta glamour per le vacanze: la vendemmia “eroica” di Santorini, tra siccità e forti venti 

Le condizioni climatiche estreme danno origine a vini sempre più rari. L’isola fa parte del progetto Heroes of Europe Volcanic Agriculture (Heva)

É la più glamour tra le isole greche, amata dai giovani di tutta Europa per la sua vita notturna e per il suo mix tra divertimento e bellezza del paesaggio, ma Santorini vanta anche una radicata tradizione vitivinicola. Negli ultimi anni l’isola deve affrontare - come accade ormai anche in altri territori e latitudini - l’impatto delle difficili condizioni meteorologiche e del cambiamento climatico sui suoi vigneti. Quest’anno la combinazione di fattori naturali estremi - quali la siccità invernale, i forti venti primaverili, una forte grandinata ad aprile e un prolungato periodo di calura estiva - ha portato ad una produzione particolarmente bassa, che ha raggiunto solo il 30% della media annuale dell’isola.
L’Unione delle Cooperative di Santorini, SantoWines, fondata nel 1947, è oggi la più grande organizzazione del territorio, che rappresenta tutti i coltivatori, arrivando a contare 1.200 membri attivi. SantoWines si impegna a salvaguardare l’agricoltura tradizionale locale con l’obiettivo di produrre vini di Santorini Dop di alta qualità e altri prodotti agricoli, nonché di promuovere lo sviluppo agricolo sostenibile. L’impegno nella valorizzazione e nella promozione della Dop vede SantoWines protagonista, insieme al Consorzio di Tutela Vini Soave e Lessini Durello e il Consorzio veneto del formaggio Monte Veronese, del progetto Heva - Heroes of Europe Volcanic Agriculture, finanziato dall’Unione Europea, volto alla promozione e valorizzazione dei prodotti vulcanici. 
L’obiettivo è far conoscere ai consumatori le straordinarie caratteristiche di una viticoltura e una produzione casearia che fondano la loro differenza sull’origine vulcanica dei suoli. Terroir diversi e distanti anche migliaia di chilometri che hanno sviluppato una medesima propensione alla qualità, basata su simili caratteristiche pedoclimatiche, storia geologica, esposizioni e altimetria. Peculiarità che si ritrovano nelle Dop nate da queste aree e che si esprimono nella loro naturale propensione alla persistenza del sapore, alla spiccata mineralità, alla longevità e all’incredibile complessità di gusti e profumi.
“I risultati della vendemmia di quest’anno mostrano che i vini di Santorini continueranno a diventare sempre più rari. Oggi sono prodotti molto apprezzati in tutto il mondo, e una serie di attività promozionali organizzate in numerosi Paesi hanno aumentato ulteriormente l'interesse dei consumatori - afferma il presidente SantoWines, Markos Kafouros - con una produzione che si attesta tra 2 e 2,5 milioni di litri, di cui il 35-40% esportato prevalentemente in Germania, Usa, Canada e Regno Unito, la Dop Santorini sta assistendo a un sempre crescente interesse nei suoi confronti, affiancato da un aumento delle vendite, che nel 2022 è stato del +13% rispetto all’anno precedente”. Come sottolinea Nikos Varvarigos, enologo SantoWines “dalle uve raccolte verranno prodotti vini con caratteristiche di alta qualità. Le premesse sono molto buone”.
I vigneti di Santorini contano 1.200 ettari sparsi in tutta l’isola, di cui il 75% è coperto da Assyrtiko: vitigno resistente alle condizioni secche, alla peronospora e alla botrite, si adatta bene a diversi terreni e climi e mantiene alti livelli di acidità durante la maturazione. Per questo motivo può produrre stili diversi di vino, tra cui corposi vini bianchi secchi, invecchiati in acciaio e in botte di rovere, ma anche passiti e vini frizzanti. Da evidenziare come nei vigneti di Santorini questo vitigno permanga nella forma originaria con radici proprie, cioè senza portainnesti. Dal punto di vista agronomico, l’isola ha conservato sistemi di allevamento antichissimi di cui l’esempio più noto è il kouloura, anche detto “sistema di allevamento a canestro”. La vite non viene legata ad alcun palo, ma viene potata a forma di alberello. I tralci vengono però intrecciati con una corda vegetale intorno al tronco e ai rami, formando una spirale che si chiude a cerchio, come in un cestino. La vite cresce molto vicina al terreno, ad un’altezza di non più di 10-20 centimetri. Le altre varietà coltivate a Santorini includono quelle a bacca bianca di Aidani e Athiri e quelle a bacca rossa, Mavrotragano e Mandilaria.

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