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LO SCENARIO

Export agroalimentare, distretti a +4,5% nei primi 9 mesi 2023. Vino leader, ma in leggera flessione

19,7 miliardi per i distretti monitorati da Intesa San Paolo. Vino a -1%, ma al top per valore, con 4,8 miliardi di euro. Bene pasta, dolci e conserve
CONSERVE, DISTRETTI AGROALIMENTARI, INTESA SAN PAOLO, PASTA, vino, Italia
Vino, pasta e ortofrutta, filiere leader delle esportazioni agroalimentari italiane

I distretti continuano a trainare le esportazioni agroalimentari italiane. E se il saldo finale 2023 sarà ancora una volta da record, con una previsione totale di 64 miliardi di euro (a +6% sul 2022, secondo le stime Coldiretti, sui dati Istat), una buona fetta arriverà proprio dal sistema distrettuale tricolore, che, nei primi 9 mesi 2023, ha movimentato 19,7 miliardi di euro di esportazioni, con i 51 distretti del settore che rappresentano il 43% dell’export agroalimentare totale. A dirlo l’aggiornamento del Monitor dei Distretti Agroalimentare di Intesa San Paolo. Da cui emerge come la filiera del vino, nonostante una leggera flessione, sia la prima per valori esportati, con 4,8 miliari di euro nel periodo analizzato. Il saldo complessivo, nei primi 9 mesi, fa segnare un -1%, più o meno in linea con il complesso del settore (secondo i dati Istat, tra gennaio e settembre, analizzati da WineNews, con un trend poi migliorato e sostanzialmente tornato in parità nel dato arrivato al -0,6% a novembre, ndr), prevalentemente per il calo della domanda di Usa e Canada.
Tra i principali distretti della filiera con valori in flessione al 30 settembre 2023, sottolinea Intesa San Paolo, ci sono i Vini di Langhe, Roero e Monferrato (-3,5%), i Vini del Veronese (-2,8%) ed i Vini dei Colli Fiorentini e Senesi (-7,1%). Tiene, invece, in controtendenza, il distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, che segna un +3,7% nei primi 9 mesi 2023. Nel complesso, la Germania si conferma il primo partner commerciale per le esportazioni complessive dei distretti agro-alimentari italiani, con il risultato dei primi 9 mesi 2023 in progresso del +7%, nonostante il rallentamento dell’economia tedesca. Calano del -4,8% le vendite verso gli Stati Uniti, mentre crescono di quasi il 10% quelle verso Francia. Buona anche la dinamica nel Regno Unito con un +8,5% nel periodo gennaio-settembre 2023.
Guardando alle altre filiere, quella dei distretti agricoli supera i 2,8 miliardi di euro,  ma chiude in leggero calo i primi 9 mesi 2023 (-0,7%), messa alla prova da eventi climatici avversi e agenti patogeni. Il distretto dell’Ortofrutta Romagnola risente degli effetti dell’alluvione ma tiene segnando un +0,7% tra gennaio e settembre. Il distretto dell’Ortofrutta del Barese nel complesso dei 9 mesi è in flessione del -12,1%; dinamica analoga per le Mele dell’Alto Adige, a -6,7%. Ottimi risultati, sebbene su valori assoluti inferiori, per l’Ortofrutta dell’Agropontino (+12,3% nei 9 mesi), per l’Agricoltura della Sicilia sud-orientale, territorio che al suo interno ricomprende anche le zone di produzione del Pomodoro di Pachino Igp (+37,8%) e per il comparto agricolo dell’Ortofrutta e conserve del foggiano (+43,8%).
Cresce, seppur in maniera più limitata rispetto all’exploit dello scorso anno, la filiera della pasta e dolci che sfiora i 3,4 miliardi di euro nei primi 9 mesi 2023 (+7,1%). Performance altalenanti per i distretti della filiera: dal +6,1% per il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo, al -0,8% per il comparto pasta e dolci dell’Alimentare Napoletano, passando dal +4,8% della Pasta di Fara, al +0,2% del comparto pasta e dolci dell’Alimentare di Avellino, al +4,1% di quello dell’Olio e Pasta del Barese, fino al +15% di quello dell’Alimentare di Parma.
Dinamica molto positiva anche per la filiera delle conserve, che, con oltre 2,2 miliardi di euro nei primi 9 mesi 2023, realizza un +13% sullo stesso periodo del 2022, spinta da una dinamica dei prezzi alla produzione sui mercati esteri che segna un balzo del 11,2% nello stesso intervallo di tempo.
Il contributo maggiore nei primi 9 mesi del 2023 viene dal distretto delle Conserve di Nocera (+13,5%), così come dai comparti conserve dell’Alimentare Napoletano (+8,9%), dell’Alimentare di Parma (+27,3%) e dell’Ortofrutta e conserve del Foggiano (+25%).Buon risultato nel complesso anche per la filiera delle carni e salumi (+7,1% nei 9 mesi): i risultati positivi dei Salumi del Modenese (+7,1%), delle Carni di Verona (+16,7%) e dei Salumi di Parma (+12,1%) riescono a compensare i cali delle Carni e Salumi di Cremona e Mantova (-12,6%), dei Salumi di Reggio Emilia (-11,2%) e del Prosciutto di San Daniele (-9%). Anche nella filiera del lattiero-caseario (+3% nei primi 9 mesi 2023) si alternano le crescite a due cifre della Mozzarella di Bufala Campana (+10%) e del Lattiero-caseario sardo (+19%) ai lievi cali del Lattiero-Caseario della Lombardia sud-orientale (-0,7%), di Reggio Emilia (-1%) e alla sostanziale parità del distretto Parmense.
Nella filiera del caffè, crescita sostenuta per il Caffè e Confetterie del Napoletano (+14,6% nei primi 9 mesi 2023): bene anche il distretto del Caffè, Confetterie e Cioccolato Torinese (+3,1%). In positivo la filiera olearia, che deve il maggior contributo al distretto dell’Olio Toscano (+11,6% nei primi 9 mesi 2023) ma anche al comparto olivicolo dell’Olio e Pasta del Barese che tocca un +25,2%. La scarsa produzione del 2022, unitamente alle preoccupazioni per la campagna 2023-24, hanno spinto verso l’alto i listini: secondo le rilevazioni Ismea, il prezzo alla produzione dell’Olio Evo italiano è cresciuto del 49% nel primo semestre 2023. Anche i due distretti della filiera del riso realizzano un picco di vendite sui mercati esteri al 30 settembre 2023 con il Riso di Vercelli, che supera del 29% i livelli dello stesso periodo del 2022, e il Riso di Pavia, che segna un +19,7%. La scarsa produzione del 2022 e la sospensione dell’export di riso bianco non basmati da parte dell’India avevano spinto ai massimi le quotazioni; per la campagna 2023-24 l’Ente Risi stima il nuovo raccolto a 1,38 milioni di tonnellate (+9% sulla stagione precedente). Infine, il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano cresce del +5,7% in termini di export nei primi 9 mesi 2023. Oltre un terzo delle vendite verso il mercato tedesco.
“Il sistema agricolo e alimentare del nostro Paese continua ad offrire all’estero una quantità e qualità crescente con prodotti d’eccellenza, seppur gli effetti climatici e le dinamiche dei prezzi richiedano interventi indispensabili in ambito di sostenibilità, di innovazione e digitalizzazione per rimanere leader di mercato. Interventi che la rete nazionale Agribusiness - ha sottolineato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo - ha strutturato per essere vicina alle imprese clienti e ai principali gruppi del settore, attivando programmi dedicati alle filiere, all’accesso al Pnrr, all’internazionalizzazione, ai giovani imprenditori e al passaggio generazionale favorendo la crescita del business e l’evoluzione della cultura d’impresa”.

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