Una denuncia delle ultime espressioni architettoniche delle nuove “cantine” del vino in Valpolicella e degli stravolgimenti del paesaggio dovuti tanto alla speculazione edilizia, quanto alla trasformazione della Valpolicella in industria del vino a cielo aperto. È “Terra delle mie brame: il caso Valpolicella”, pamphlet di Gabriele Fedrigo, con la prefazione dello storico dell’arte Tomaso Montanari Nel suo ultimo volume (Libreria Editrice Fiorentina, 2024, pp. 308, prezzo di copertina 20 euro), che seguendo le suggestioni del filosofo Michel Foucault e le sue analisi del potere, si presenta come un laboratorio sperimentale di una nuova forma di resistenza contro gli scempi del paesaggio: la resistenza percettiva intesa come effettiva possibilità di plasmare diversamente il proprio apparato percettivo, così che a prevalere non sia l’abitudine e la rassegnazione al degrado, ma l’acquisizione di uno sguardo dissidente e di rifiuto permanente della violenza dell’uomo sulla terra che gli dà sostentamento, vita e bellezza. Gabriele Fedrigo vive a Negrar di Valpolicella, ed è autore di saggi su Paul Valéry, Michel Foucault e Roland Barthes. Sullo stravolgimento paesaggistico della Valpolicella ha scritto per QuiEdit (Verona) “Negrarizzazione. Speculazione edilizia, agonia delle colline e fuga della bellezza” (2010) e “Riflessione di un perdigiorno. Il presepe di Negrar 2018” (2019), mentre del 2023 è “Nel tempo che ci resta”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024