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IL CASO

Prometteva investimenti, ma il vino non esisteva: nuova truffa legata al settore, condannato

Secondo quanto riporta “Decanter”, il britannico Alexander Casey dovrà pagare oltre 200.000 sterline di danni. Nel mirino, pensionati americani
COLLEZIONISMO, DECANTER, INVESTIMENTI, TRUFFE, Mondo
Nuova truffa sugli investimenti in vino (ph: Pixabay)

Proponeva a pensionati grossi investimenti nelle migliori cantine di vino Bordeaux e per pregiati whisky scozzesi con la promessa di notevoli ritorni economici, ma era tutta una truffa. Il britannico Alexander Casey - 27 anni, e che si era già dichiarato colpevole puntando a uno sconto della pena - è stato condannato dal tribunale statunitense dell’Ohio a 3 anni di libertà vigilata con l’obbligo di risarcimento danni per 202.195,38 sterline (oltre 238.000 euro), come riporta il magazine Uk “Decanter”.
Negli ultimi anni investire nel settore del vino sembrava un modo per guadagnare soldi facilmente, così sono nate tante realtà specializzate, ma come in tutti i business floridi sono aumentate anche le truffe, come questa. Lo schema era semplice: Alexander Casey aveva fondato tre società - Windsor Jones, Charles Winn e Vintage Whisky Casks - che avevano ottenuto il numero di telefono di circa 150 pensionati americani, per poi tempestarli di telefonate commerciali. Il denaro veniva raccolto e inserito in un portafoglio con la promessa di restituire i profitti una volta venduto il vino su cui era stato fatto l’investimento, ma i soldi non sono mai tornati. La frode valeva un giro d’affari di circa 13 milioni di dollari e il giovane - senza confessione - rischiava fino a venti anni di prigione. Tutto è nato nel 2020 in seguito alla denuncia da parte dei figli di un 89enne dell’Ohio che era stato convinto a investire oltre 300.000 dollari nel corso di 18 mesi. La polizia locale ha così scoperto l’esistenza di altre diffuse simili lamentele e ha allertato l’Fbi che tramite una talpa che si è finta investitore è risalita fino ad Alexander Casey. Il fermo è scattato il 14 giugno 2022, fino alla recente condanna.
“Venivano utilizzate tecniche commerciali aggressive e ingannevoli, promettendo grandi guadagni alle persone che avrebbero investito nel vino e nel whisky - afferma l’ufficio del Procuratore distrettuale dell’Ohio - alle vittime veniva detto che i soldi finivano in un portafoglio di investimento situato in Europa e che i profitti sarebbero stati erogati una volta venduto il prodotto. Le persone venivano via via incoraggiate anche ad effettuare ulteriori investimenti per garantirsi rendimenti sempre più alti”. Una persona, per esempio, ha erogato 85.000 dollari con la promessa di un potenziale profitto del 40% rispetto alla vendita del vino nel mercato cinese.
Il settore del vino, essendo un mercato fiorente, attira molti soldi e collateralmente anche molte truffe. Quella di Alexander Casey è particolarmente ingente per quantità di denaro e persone coinvolte, ma è solo l’ultima in ordine di tempo. Recentemente sono diventati casi di cronaca, raccontati anche da WineNews, frodi legate, per esempio, a vini contraffatti fatti passare per pregiati - che è una delle più frequenti - ma capita anche il fenomeno delle consegne non pagate oppure mai effettuate.

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