Fra Calatafimi e Salemi, nell’entroterra trapanese, si trovano i 12 ettari di vigna della Tenuta di Risignolo, che ospitano il Grillo per il Kàdos. Qui fa caldo, ma l’orografia collinare aiuta a convogliare le brezze, rinfrescando le notti e asciugando le uve. È successo anche per la vendemmia 2023, che ha oltretutto beneficiato di copiose piogge scese in primavera, mitigando le temperature e ritardando a luglio l’inizio della vera estate siciliana. Il Grillo per il Kàdos fermenta in acciaio quasi fino alla fine, quando il 20% del mosto viene trasferito in barriques. Entrambe le masse restano nei rispettivi tini di acciaio e legno a concludere la fermentazione e quindi ad affinare “sur lies” per alcuni mesi, prima di essere assemblati. Ne risulta un vino sia polposo che morbido, dai profumi dolci e salmastri di iodio e cedro candito, con una punta di vaniglia e infine anche foglia di fico. In bocca ha densità minerale, ma anche una sferzata citrina agrumata che fa da contraltare e sorregge il sorso con la sua struttura fruttata e lievemente ammandorlata, fino a chiusura. Tenuta di Risignolo, Vajasindi sull’Etna e Tenuta Suor Marchesa a Butera, sono le tre diramazioni di Duca di Salaparuta, che nasce 200 anni fa dalla famiglia Alliata a Casteldaccia - nella baia oltre Capo Zafferano che delimita la Conca d’Oro di Palermo - infine acquisita dalla Ilva Saronno Holding nel 2001, attraverso la sua partecipata Florio.
(ns)
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