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VINO E PROMOZIONE

L’Italia punta sugli Usa, con Vinitaly, “Wine Enthusiast”, “Wine Spectator”, “Vinous” e non solo

Da settembre 2024 a maggio 2025, tanti gli eventi che vedono protagonisti i grandi vini del Belpaese nel loro primo mercato straniero
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L’Italia in Usa, con Vinitaly, “Wine Enthusiast”, “Wine Spectator”, “Vinous” e non solo

Gli Stati Uniti si confermano il primo partner enoico per l’Italia, per un valore di 792,8 milioni di euro (+5,5% sul dato allo stesso periodo 2023), e le cantine del Belpaese, che continua ad investire forte in promozione negli States, saranno protagoniste di tanti eventi nel mercato a stelle e strisce. E se la grande attesa è per il debutto di “Vinitaly Usa”, organizzato da Veronafiere, Ice e Camera di Commercio di Chicago, nella città dell’Illinois, il 20-21 ottobre 2024, ad aprire la stagione autunnale dei grandi eventi sarà la rivista americana “Wine Enthusiast”, che il 10 settembre, a New York, manda in scena “Sip of Italy, tasting con oltre 50 cantine per raccontare ancora una volta, a trade e pubblico, la diversità del Belpaese, con cantine come, tra le altre, Allegrini, Argentiera, Banfi, Berlucchi, Bosco del Merlo, Bottega, Bucci, Ca’ del Bosco, Bolla, Castelvecchi, Cantina di Montalcino, Cantina Santadi, Zaccagnini, Castello Bonomi, Castello Monaci, Cavit, Ceretto, Cesari, Còlpetrone, Cortonesi, Cusumano, Famiglia Cecchi, Famiglia Cotarella, Fattoria del Cerro, Fontana Candida, Chianti Geografico, La Poderina, Lamole di Lamole, Masi, Masottina, Mezzacorona, Nino Negri, Pasqua, Piccini, Pietradolce, Re Manfredi, Rotari, Ruffino, Ruggeri, San Polo, Santi, Sartori di Verona, Serena Wines 1881, Tasca d’Almerita, Tenuta Rapitalà, Sella & Mosca, Tua Rita, Varvaglione e Zenato.
Sempre a New York, il 17-19 ottobre, poi, tornerà la classica “New York Wine Experience” 2024 by “Wine Spectator”, edizione n. 43, dove il vino italiano sarà protagonista nel tasting dei “Top 10 Wines of 2023”, con il n. 1 assoluto, il Brunello di Montalcino 2019 di Argiano, presentato da Bernardino Sani, il Taurasi Radici Riserva 2016 di Mastroberardino, con il produttore Piero Mastroberardino (n. 5), e con il Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020 di Antinori, versato e raccontato da Albiera Antinori, ma anche nel focus dedicato all’annata 2020 di Barolo, con Federica Boffa della Pio Boffa, Walter Fissore della Elvio Cogno, Barbara Sandrone della Luciano Sandrone, e Giuseppe Vajra della G.D. Vajra, oltre che con le tantissime grandi firme protagoniste del “Critics’ Choice Grand Tastings”, tra cui nomi come Allegrini, Altesino, Argiano, Biondi-Santi, Bruno Giacosa, Ca’ del Bosco, Carpineto, Casanova di Neri, Castello Banfi, Castello di Albola, Castello di Fonterutoli - Mazzei, Ceretto, Ciacci Piccolomini d’Aragona, Fattoria dei Barbi, Ferrari Trento, Fontodi, Fuligni, Gaja, Jermann, Lamole di Lamole, Le Chiuse, Marchesi Antinori, Marchesi di Barolo, Marchesi Frescobaldi, Masi, Masseto, Nino Franco, Nino Negri, Ornellaia, Pio Cesare, Planeta, Romano dal Forno, Ruffino, Tenuta San Guido e Zenato.
E se i vini del Belpaese saranno protagonisti anche dell’evento firmato da Vinous, la rivista guidata da Antonio Galloni, “Vinous Icons”, di scena, a Miami, il 23 e 24 novembre, come abbiamo già raccontato qui (con produttori che vanno dai piemontesi Elio Grasso e Podere Luigi Einaudi al siciliano Tenuta delle Terre Nere, dal veneto Inama alla lucana Elena Fucci ad arrivare all’esplosione della Toscana, presente all’esclusiva sala da ballo Bloom at Jungle Island, vicino al Miami Yacht Club su Watson Island, con Tenuta SettePonti, Argiano, Canalicchio di Sopra, Castello di Ama, Castello di Monsanto, Domini Castellare di Castellina, Fèlsina, Fontodi, Grattamacco, Il Marroneto, Isole e Olena ...), si guarda già anche al 2025, con la ormai tradizionale “Festa del Barolo”, dal 29 gennaio al 1 febbraio, a New York, e con il debutto di “Vinous Icons: Italy” n. 1, in programma il 16 e 17 maggio 2025, ancora a New York.
Tante, tantissime iniziative, dunque, per coltivare quel rapporto di amore tra gli americani ed il vino italiano, che ha resistito ad ogni ciclo di crisi nelle ultime decadi, e che è più importante che mai per i produttori del Belpaese.

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