C’è un legame profondo che unisce Santo Stefano Belbo, in Piemonte, a Cesare Pavese, autore di capolavori come “La bella estate” e “La luna e i falò”: una connessione che va oltre la semplice geografia, radicandosi nell’anima di un territorio ricco di storia e tradizioni. Qui, nel cuore delle colline piemontesi, la Fondazione Cesare Pavese svolge un ruolo cruciale nella divulgazione e valorizzazione dell’eredità culturale dello scrittore, un impatto che si riverbera su tutta la comunità. E a raccogliere il testimone ci pensa Duchessa Lia, premium brand di Cantine Capetta, azienda familiare che da 70 anni produce e distribuisce vini piemontesi d’eccellenza proprio a Santo Stefano Belbo. L’8 settembre la cantina ospiterà i vincitori del “Premio Pavese” 2024, in una serata-evento moderata da Lella Costa: Michele Cortellazzo (saggistica), Dacia Maraini (narrativa), Silvia Pareschi (traduzione), Antonio Sellerio (editoria) e Martin Rueff (poesia), protagonista di una successiva serata venerdì 13 settembre.
Duchessa Lia condivide il profondo rispetto e legame per il territorio portato avanti dalla Fondazione Cesare Pavese: le colline circostanti il borgo di Santo Stefano Belbo, riconosciute dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2014, sono il teatro di un impegno costante da parte della famiglia Capetta per valorizzare il lavoro di centinaia di vignaioli.
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