Nododivino è un ambizioso progetto sviluppato da Citra, una delle cooperative più grandi d’Italia. Questa realtà, forte di 100 ettari, si è orientata fin da subito attenta alla viticoltura di precisione, alla zonazione e all’uso dell’intelligenza artificiale in vigna, con l’ausilio di personalità di primo piano come l’enologo Riccardo Cotarella. Il nome dell’azienda di Ortona evoca il “legame”, il “nodo” che lega i nostri vini, i nostri produttori, la nostra azienda - ha spiegato il presidente di Nododivino Licio Colantuono, in occasione della manifestazione “Abruzzo in Bolla” - con la terra d’Abruzzo, una terra che amiamo. Il nome ci riporta anche all’idea di amore e passione: sentimenti che animano i nostri viticoltori e che ritroviamo nella qualità dei nostri vini e sono insiti anche nella Presentosa”, il gioiello tipico della tradizione abruzzese che il brand ha scelto per completare il logo aziendale e viene apposta sul collo di ogni singola bottiglia. Nella vasta gamma di vini monovarietali di Nododivino spiccano due Metodo Classico Brut a base di vitigni autoctoni, versione bianca e versione rosé. Il bianco da noi degustato presenta un perlage fine. Al naso si avvertono sentori di cedro, pesca gialla, ananas e pan brioche. In bocca il gusto è intenso e avvolgente, con un raggiunto equilibrio tra sapidità e freschezza. È un vino molto versatile, ottimo con crostacei, formaggi e carni bianche.
(Cristina Latessa)
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