Freschissimo (le prime bottiglie sugli scaffali sono dell’annata 2021) l’arrivo di Tenute Foti Randazzese nel sempre più popolato scenario enoico dell’Etna. L’azienda produttivamente si divide tra i versanti ovest del Vulcano nel comprensorio di Biancavilla - la zona dove si sono concentrati gli investimenti vitivinicoli più importanti e più recenti benché la sua vocazione percepita sia inferiore a quella dei versanti nord ed est - e il versante sud, anch’esso in decisa evoluzione, con le viti allevate su due “coni” piroclastici, Mompileri e Monti Rossi, posti nel comprensorio di Nicolosi, per un totale di 2,8 ettari a vigneto e una produzione complessiva, per adesso, di 10.000 bottiglie. Si tratta di una realtà squisitamente familiare che coinvolge Nuccio Foti e sua moglie Agata, insieme ai figli Giacomo Fabrizio, che ha puntato, evidentemente, sui vitigni etnei declinati su quattro etichette: il rosato Àita, da Nerello Mascalese in purezza, l’Etna Bianco Gagà, Carricante in purezza, l’Etna Bianco Me Gioiu, sempre da uve Carricante e maturato in barrique, e l’Etna Rosso Ninù, Nerello Mascalese maturato anch’esso in barrique. La versione 2022 profuma di piccoli frutti rossi, rosa, pietra focaia e sottobosco, con tocchi di vaniglia a rifinitura. In bocca il sorso è tendenzialmente dolce, dallo sviluppo sapido e croccante e dal finale ben profilato ancora su toni floreali, fruttati e speziati.
(fp)
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