L’Etna Rosso Feudo, da uve Nerello Mascalese in prevalenza con una piccola quota di Nerello Cappuccio, matura in legno di secondo passaggio per 18 mesi. La versione 2022 profuma di frutti neri maturi, melograno, erbe aromatiche, pepe, fiori leggermente appassiti, liquirizia e lievi rimandi terrosi. In bocca il sorso è sapido, agile e reattivo, dai tannini fitti e vivaci e dal finale fragrante e profondo, dai toni speziati. Giuseppe Russo è ormai uno degli interpreti più importanti dei vini del Vulcano e le sue etichette, dalla cifra stilistica ben leggibile, sono sempre capaci di declinare con schietta precisione annata, caratteristiche varietali e territorio, rappresentando senz’altro un vero e proprio riferimento per l’intero areale. La cantina con sede a Passopisciaro, nel versante Nord dell’Etna e che porta il nome del padre di Giuseppe, è stata fondata nel 2005 ed oggi produce 90.000 bottiglie, attingendo la propria materia prima da una superficie di 20 ettari a vigneto in biologico, con i vini provenienti dalle Contrade di San Lorenzo (Randazzo) - da cui proviene anche il cru di Piano delle Colombe - Feudo di Mezzo (Passopisciaro), Calderara Sottana (Randazzo) e Feudo (Randazzo) a rappresentare le punte qualitative più significative. L’azienda ha una spiccata vocazione rossista, ma non mancano nel suo portafoglio prodotti neppure un rosato e due bianchi (Il “Nerina” e il “San Lorenzo” Bianco).
(are)
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