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VINO & ARTE

Premio Scultura Ca’ del Bosco, l’opera vincitrice entra nella collezione permanente in Franciacorta

“Handandland”, di Irene Coppola, si aggiunge alla galleria d’arte diffusa della griffe, che conta nomi del calibro di Pomodoro, Paladino e Mitoraj

Vino, arte, cultura, Rinascimento, tradizione, innovazione, ecologia, etica, educazione: sono questi i valori fondanti del “Premio Scultura Ca’ del Bosco” - ideato da Maurizio Zanella, presidente della prestigiosa griffe del Franciacorta - riservato a grandi sculture da esterni di artisti under 40. La vincitrice dell’edizione 2024, Irene Coppola, con la sua opera “handandland” (una traccia poetica in neon soffiato) entra ufficialmente a far parte della collezione permanente della cantina, una delle pioniere assolute in Italia ad aver lanciato il binomio vino & arte, con una galleria diffusa che conta artisti internazionali del calibro di Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Igor Mitoraj, Rabarama, Stefano Bombardieri, Cracking Art, Zheng Lu e Tsuyoshi Tane.
Il Premio è nato con un doppio intento: il primo è rafforzare e rendere indelebile il forte legame che esiste tra l’arte e Ca’ del Bosco, una delle realtà enologiche di eccellenza in Franciacorta e protagonista del Rinascimento enologico italiano; il secondo deriva dalla volontà di rendere istituzionale il forte rapporto già esistente con un’azione di mecenatismo in grado di rafforzarlo con le infinite capacità e possibilità immaginative della nuova generazione artistica. Nata nel 1991 a Palermo, l’artista Irene Coppola indaga lo spazio liminale tra natura e cultura e il display come dispositivo politico attraverso diversi media che vanno dalla scultura, al video, all'installazione ambientale. Le spirali della scritta, da cui emergono le parole “hand and land”, si rifanno alla struttura del viticcio tipico delle piante rampicanti come la vite, ovvero l’estensione tattile che le permette di sostenersi e crescere più in là del fusto. Con questa vittoria Coppola si è aggiudicata un premio in denaro, a titolo di riconoscimento del merito personale, oltre ad una somma destinata alle spese per la realizzazione effettiva dell’opera, che d’ora in poi farà parte in modo permanente del parco sculture di Ca’ del Bosco, entrando così di diritto nella collezione d’arte della cantina. “Ca’ del Bosco significa innanzitutto ascoltare la natura e dare alle sue variabili forme la possibilità di esprimersi attraverso l’aiuto dell’uomo, che si facustode di un territorio straordinario coltivandolo, ma non consumandolo - dichiara Maurizio Zanella, presidente di Ca’ del Bosco - Irene Coppola ha saputo interpretare i valori di Ca’ del Bosco, fornendo una visione molto moderna e inedita del tralcio di vite. Il supporto di Venetian Heritage e, in particolare, del suo direttore Toto Bergamo Rossi, nell’individuazione di una giuria di qualità che, a sua volta, sapesse interpretare il sogno di Ca’ del Bosco, ha favorito la perfetta riuscita del progetto”. “È un onore per me e per la Fondazione che rappresento avere contribuito al successo della prima edizione del “Premio Scultura Ca’ del Bosco” - afferma Toto Bergamo Rossi, direttore di Fondazione Venetian Heritage- ci occupiamo di preservare, restaurare e promuovere l’immenso patrimonio culturale veneziano che necessita costantemente di cure e attenzioni. Attenzioni che vanno rivolte anche a chi si affaccia all’arte contemporanea nel nostro Paese. Questa partnership con Ca’ del Bosco è atta a promuovere i giovani talenti dando loro visibilità e riconoscendo il loro operato”.
Il legame fra Ca’ del Bosco e l’arte nasce fin dagli anni Settanta, quando Maurizio Zanella percepisce il profondo legame fra il vino e l’immaginazione artistica, entrambi un risultato di un’unione magica fra la natura, il pensiero, l’anima e i sensi. Ecco perché a Ca’ del Bosco si accede dal Cancello Solare, l’opera commissionata ad Arnaldo Pomodoro nel 1985 e posizionata in situ nel 1993, una struttura circolare di 5 metri di diametro che si apre in due semicerchi di 25 quintali di bronzo ciascuno. Ma questa è soltanto la porta di accesso in un mondo che, da quando furono piantati i primi vigneti nel 1968, è stato costruito come un avamposto del Rinascimento enologico italiano in cui trova posto una delle più moderne e tecnologiche cantine italiane, oltre a una galleria d’arte diffusa che dialoga, all’interno e all’esterno, con opere di assoluta importanza. Come, tra le altre, “Eroi di luce” di Igor Mitoraj, “Codice Genetico" di Rabarama, “Il peso del tempo sospeso” di Stefano Bombardieri, “Blue Guardians” di Cracking Art, “Water in dripping” di Zheng Lu, “Il Testimone” di Mimmo Paladino e “Sound of Marble” di Tsuyoshi Tane.
Il “Premio Scultura Ca’ del Bosco” è stato annunciato a 2023, e la partecipazione al concorso è stata su invito della giuria. Caratterizzato da cadenza biennale, la seconda edizione sarà nel biennio 2025-2026. La giuria della prima edizione ha coinvolto personalità che rappresentano e gestiscono le risorse del mondo dell’arte e della creatività in generale: Mario Codognato, direttore della Fondazione Berggruen; Davide Dotti, critico d’arte e curatore di Palazzo Martinengo a Brescia; Arturo Galansino, dg della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze; Pepi Marchetti Franchi, senior director Gagosian; Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino; Maria Luisa Frisa, teorico della moda, curatore, professore ordinario all’Università Iuav, Venezia.

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