È il vino iconico della Tenuta: 25 ettari vitati a biologico a corpo unico nel cuore del Monferrato. Il Grignolino di La Fiammenga è dedicato a Pietro Jescot, figura affascinante e colta, commerciante di tele e originario delle Fiandre. Tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600, fu il proprietario della tenuta di Cioccaro di Penango, sulle colline del Monferrato astigiano. Il piccolo borgo è famoso nel mondo per la Locanda del Sant’Uffizio, 2 stelle Michelin con chef Enrico Bartolini e Gabriele Boffa. La Tenuta è stata rilevata dalla famiglia Sartirano e sono i cugini Paolo e Guido che danno nuova vita alla storica cantina. Sono la quarta generazione di produttori di vino che accetta ora una nuova sfida e oltrepassa i confini delle colline di Langa, dove da generazioni portano avanti la cantina Sansilvestro e l’azienda agricola Costa di Bussia Tenuta Arnulfo. Paolo, enologo, ha voluto reinterpretare a suo modo quest’uva che Veronelli chiamava «anarchico testabalorda», addomesticando un poco quel tannino selvaggio tipico del vitigno. Sartirano si ispira alla vinificazione a cappello sommerso, pratica storica del Monferrato. L’ha chiamata “vinificazione materica” e prevede l’uso di tonneaux da 500 litri per una fermentazione lenta e macerazioni prolungate con il mosto in contatto con le bucce, che mira ad amplificare l’estrazione di colore, sentori, aromi e tannini. L’uva è biologica. Perfetto con le alici fritte.
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