Il progetto enologico di Alberto e Diego Cusumano, avviato nel 2000, è diventato, in un breve spazio di tempo che il prossimo anno compirà i suoi 25 anni, uno dei più significativi dello scenario enoico siciliano e poggia su un ampio polo produttivo - 520 ettari vitati - distribuito in zone differenti dell’isola, da Ficuzza nel palermitano fino a San Giacomo non lontano da Caltanissetta, da Monte Pietroso a Monreale per arrivare Pachino, con una produzione che si attesta su 2.500.000 di bottiglie. Sono 44, invece, gli ettari a vigneto allevati sulle pendici dell’Etna nell’azienda Alta Mora dove Alberto e Diego Cusumano sono arrivati nel 2013. Oggi, la cantina etnea produce 100.000 bottiglie e i Cusumano sono saldamente in grado di “svettare”, è proprio il caso di dirlo, anche sul Vulcano. Le altezze dove sono coltivati i vigneti variano dai 500 ai 1.000 metri sul livello del mare, distribuiti nelle contrade di Guardiola, Feudo di Mezzo, Pietramarina, Solicchiata, Santo Spirito e Verzella, quest’ultima sede anche della cantina. I vini sono stilisticamente caratterizzati da una cifra sobriamente moderna, come il terroir, del resto, impone, ben centrando le peculiarità dei vini di questo areale. L’Etna Rosso 2022 profuma di ciliegia, agrumi, con tocchi più dolci che rimandano alle spezie. In bocca il sorso è ben profilato, dal tannino appuntito e dalla chiusura sapida e ancora fruttata.
(fp)
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