A pochi chilometri da Valdobbiadene, a Santo Stefano Belbo, sulla sommità dell’omonima collina che guarda da nord sulla piana di Cartizze, sorge la cantina di Col Vetoraz. La piana di Cartizze è la più preziosa della denominazione del Prosecco Superiore e l’azienda ne coltiva le sommità più alte. Proprio da qui proviene il Valdobbiadene di Cartizze Dry assaggiato nella versione 2023, che - dopo una presa di spuma di 30-40 giorni e fino a 3 mesi di affinamento - profuma dolcemente di gelsomino e pera matura, con un tocco fresco di mandarino; in bocca risulta cremoso e leggermente aderente, di buona sapidità e acidità, saporito di frutta matura e accompagnato da cenni di crema diplomatica. Insieme al Coste di Levante, al Coste di Ponente e di Mezzodì, alle Cuvée Extra Brut 0 - 5 e 13, al Tresiese e al Brut Rosa Dodici Lune, compone l’offerta enologica dell’azienda, che ha deciso di vinificare solamente etichette di Valdobbiadene Docg (rosato a parte). Col Vetoraz può contare su un patrimonio agricolo di 130 ettari di vigne e su una produzione annua media di 1,250 milioni di bottiglie. Ma soprattutto sull’esperienza ultra-secolare della famiglia Miotto che coltiva lì la vite fin dal 1838. Col Vetoraz nasce proprio da questa esperienza, quando nel 1993 Francesco Miotto - che produceva vini “col fondo” nell’azienda ereditata dal padre - decide di fondarla insieme agli amici Loris dall’Acqua e Paolo De Bortoli.
(ns)
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