02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
“IL FUTURO DEL VINO”

ProWein “Business Report” 2025: l’aumento dei costi preoccupa, spumanti e bianchi guidano le vendite

1.300 interviste: calo dei consumi maggiore in Germania, i rossi sono meno trendy e il potere d’acquisto incide. Serve intercettare i giovani

Inflazione, salutismo, crisi economiche, bevande alternative e guerre, sia militari che commerciali. L’industria del vino mondiale si trova in una fase complessa e il settore ha bisogno di risposte immediate per superare il momento: il calo dei consumi, per un motivo o per un altro, è una realtà. L’ultimo “Business Report” by ProWein, la fiera internazionale di Dusseldorf (dal 16 al 18 marzo 2025, in Germania, ha indagato sul tema con il rapporto “Il futuro del vino”, restituendo un quadro globale utile per gli addetti ai lavori di tutto il mondo: tramite l’Università di Geisenheim sono stati intervistati 1.300 professionisti del comparto tra esportatori, importatori, produttori, commercianti specializzati in vino e operatori nei settori della ristorazione e dell’hospitality, e che rappresentano più di 30 Paesi e le relative importanti regioni vitivinicole d’Europa e non solo.
Il fattore che, secondo loro, impatterà di più sugli affari legati al vino nei prossimi anni sarà l’aumento dei costi di produzione, la sfida più stringente per il 65% degli intervistati. Sebbene la percentuale sia scesa (l’anno scorso era al 73%, ndr), è questo l’elemento che più preoccupa gli esperti del settore, soprattutto i produttori di Germania, Stati Uniti, Sud America e Spagna, e, allo stesso modo, anche i rivenditori in Gran Bretagna. Ma connesso a questo, ad influenzare il commercio del vino a livello globale, c’è anche il tema del calo del potere d’acquisto del cliente e il rallentamento economico globale: problematiche reputate decisive rispettivamente per il 59% e per il 56% degli addetti ai lavori. Per il 49% i consumi calano, invece, a causa del crescente salutismo, con un 46% che indica anche il passaggio a bevande alternative come fattore dirimente: un punto, quest’ultimo, avvertito particolarmente in Nord America e tra i produttori di Austria, Portogallo e Germania. Preoccupano anche l’inasprimento delle politiche sugli alcolici, sempre più severe per il 43% degli intervistati, soprattutto in Belgio, Gran Bretagna, Sud America, Austria e Portogallo. Per affrontare queste sfide, si legge nel report, servono sforzi coordinati del settore, una migliore comunicazione e un adattamento strategico dei prodotti ai portafogli. Nel frattempo, le restrizioni commerciali internazionali rimangono una preoccupazione costante (36%): l’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, che ha promesso dazi sulle produzione Ue, e le politiche commerciali globali della Cina sono visti come rischi principali, soprattutto per i produttori di vino francesi.
Eppure, nel 2024, la situazione economica del vino a livello mondiale presenta un quadro misto: scendendo più nel dettaglio, il calo dei consumi sul 2023, si è rivelato particolarmente pronunciato in Germania (il mercato continentale n. 1 per l’Italia, con 866,9 milioni di euro, a+4,6% nei primi 9 mesi del 2024), ma meno in Portogallo e Sud America, che insieme a Spagna, Francia, Paesi Bassi e Gran Bretagna si dicono ottimisti guardando al 2025, con Italia, Austria, Svizzera, Est Europa e la stessa Germania che, invece, prevedono un nuovo anno economicamente meno favorevole.
Ma oltre al calo dei volumi di vendita, la maggior parte dei produttori ha osservato anche un passaggio verso fasce di prezzo più basse, in particolare in Portogallo, Francia, Sud America, Gran Bretagna, Scandinavia e Nord America. E, tra i cambiamenti nel comportamento dei consumatori, spicca, e per certi versi viene confermato come analizzato anche recentemente da WineNews, l’aumento degli acquisti di vino spumante, ma anche di bianchi, rosati e a bassa o nessuna gradazione alcolica, un altro dei trend maggiormente in crescita nell’ultimo lasso di tempo. I professionisti, intervistati dal rapporto, concordano che queste tendenze persisteranno anche nei prossimi anni. Sono gli spumanti e i bianchi a guidare i mercati internazionali, con i low/no alcol, invece, a presentare variazioni significative a livello regionale: se la bassa gradazione alcolica è particolarmente apprezzata nel Sud ed Est Europa e in Scandinavia, i dealcolati mostrano un forte potenziale nei Paesi Bassi e in Germania e Austria. I rossi sono generalmente percepiti come meno trendy, tranne in alcuni mercati dell’Europa meridionale e orientale, dove ancora rimangono popolari. Crescono, invece, in tendenza i vini naturali e gli orange wines, soprattutto in Gran Bretagna, Sud Europa e Paesi Bassi, mentre fanno fatica ancora ad emergere nelle scelte dei consumatori i liquorosi e i proxies (bevande botaniche fermentate), con gli aromatizzati, invece, che guadagnano apprezzamenti nell’Europa dell’Est.
Per il settore premium - che, negli ultimi venti anni, ha guidato il successo del settore vinicolo consentendo la crescita in valore nonostante la stagnazione dei volumi globali - gli esperti si interrogano, invece, sempre più sulla sostenibilità di questo segmento: se metà di produttori e rivenditori crede che questo tipo di vini sia resiliente alle recessioni economiche, un altro 50% riconosce che i prezzi attuali dei vini super-premium hanno raggiunto livelli poco sostenibili, limitando così il loro potenziale di crescita. Il consiglio dei promotori della ricerca rivolto all’industria del vino, a questo proposito, è di sviluppare strategie innovative per attrarre i più giovani, la generazione incaricata di prendere il posto dei consumatori attuali di vino premium. La maggior parte degli esperti del settore concorda, inoltre, sul fatto che adattare le strategie di marketing e di comunicazione sarà fondamentale per coinvolgere nuovi tipologie di consumatori.
“L’industria del vino si trova ad un bivio cruciale - sostiene Simone Loose, direttrice dell’Institute for Wine & Beverage Business dell’Università di Geisenheim, curatrice del report e oggi protagonista del “Business Talk” on line, che ha visto la partecipazione del produttore italiano Piero Mastroberardino, e di Maren Lahm, Chief Marketing Officer del gruppo Henkell Freixenet per la Germania - sebbene gli effetti peggiori dell’aumento dei costi per i produttori sembrino essere stati superati nella maggior parte dei Paesi, produttori e rivenditori di vino devono ora affrontare la sfida di adattarsi alle preferenze dei consumatori in rapida evoluzione. Sviluppare nuovi prodotti e trovare strategie di comunicazione innovative sarà essenziale per garantire che il vino rimanga competitivo rispetto ad altre bevande - prosegue - e per la creazione di valore del settore, è fondamentale continuare a comunicare i benefici dei prodotti premium sia ai consumatori di oggi che a quelli della prossima generazione”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli