Carpineto è nata nel 1967, fondata da Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, e oggi conta su 5 tenute distribuite nei più importanti territori del vino toscano: Chianti Classico, con l’appodiato di Dudda, l’appodiato di Gaville a Figline Valdarno, l’appodiato di Montepulciano, quello di Montalcino e infine di Gavorrano in Maremma. Un totale di 569 ettari di terreno, coltivati a vigna per 220 ettari e una produzione media di 3,5 milioni di bottiglie all’anno, al 95% di vino rosso. Un’azienda rilevante che l’anno scorso si è guadagnata un posto nel Registro dei Marchi Storici di interesse nazionale: il Registro riunisce marchi d’impresa registrati da almeno cinquanta anni, che rappresentino una realtà produttiva nazionale di eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale: caratteristiche in cui Carpineto rientra, evidentemente, a pieno titolo, anche grazie alla proprietà di Montalcino, acquisita nel 2014: 50 ettari di proprietà, di cui 10 a vigneto di solo Sangiovese protetti da macchia mediterranea alta e bassa, da cui si ricavano circa 45.000 bottiglie all’anno. Il Brunello di Montalcino Riserva 2019 proviene dal vigneto Paradiso, alto e fresco: un vino fitto e profondo, che profuma di spezie, prugna in confettura e note di sottobosco, che si distende al palato in un sorso caldo e balsamico, dal tannino aderente e dalla sapidità minerale, che chiude su note di rabarbaro e cannella.
(ns)
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