
Un podio dominato, e non è certo una novità, dal mito della Borgogna, Romanée Conti Domaine de la Romanée Conti 1999 Côte de Nuits (una bottiglia venduta a 21.900 euro), annata che è il sogno di qualsiasi collezionista, ma molto ambita si è rivelata anche la vendemmia 2017 (17.520 euro l’aggiudicazione all’asta della preziosa bottiglia), senza dimenticare l’altro gioiello di casa, La Tâche, annata 2009 (4.672 euro), etichetta che ritorna anche alla posizione n. 5 con la 2011 (4.380 euro). Un dominio interrotto soltanto alla posizione n. 4 da una bottiglia di Corton Charlemagne 2015 prodotto da Coche Dury (aggiudicato a 4.964 euro) per i top 5 della la prima asta dell’anno dedicata ai “Vini pregiati e da collezione”, organizzata il 19 febbraio da Pandolfini, a Milano.
Con quasi il 100% delle aggiudicazioni (204 lotti su 210) e 365.000 euro raccolti, la selezione, proveniente da una collezione privata, ha attirato l’attenzione di collezionisti e appassionati, arrivando a realizzare il 177% delle stime pre-asta.
Un appuntamento che ha visto partecipanti da tutta Europa e primeggiare i grandi vini francesi: la top ten è infatti tutta transalpina, ma con i gioielli italiani che si sono messi in mostra ancora una volta, confermando un fascino che rimane solido agli occhi dei collezionisti. A svettare tra i vini italiani c’è uno dei nomi più prestigiosi delle Langhe, il Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno (tre bottiglie aggiudicate a 4.712 euro), etichetta ed annata che ritornano anche in versione magnum, un “oggetto del desiderio” battuto a 3.224 euro, ma che rimane protagonista di tanti lotti pregiati. Da sottolineare anche le 11 bottiglie di Sassicaia annata 2000 (3.796 euro), la massima espressione di Bolgheri prodotta da Tenuta San Guido. Tra i top italiani figurano Le Pergole Torte, il capolavoro di Montevertine, con una bottiglia da 12 litri aggiudicata per 2.728 euro. Tra i più richiesti all’asta Pandolfini anche un altro nome iconico dell’enologia italiana, Masseto, in particolare, ma non solo, con le tre bottiglie annata 2015 aggiudicate per 3.224 euro. Bene anche l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2015 di Giuseppe Quintarelli, nome-faro della denominazione, con quattro bottiglie di annate diverse vendute, complessivamente, per 2.232 euro.
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