La storia di Monchiero è iniziata con due fratelli e ora sta tornando in mano a due fratelli. Una storia di piccoli passi graduali che ha portato Remo e Maggiorino da La Morra a Castiglione Falletto per diventare mezzadri e poi viticoltori, passando dalla vendita delle uve, allo sfuso e infine al vino imbottigliato. Negli anni Ottanta Vittorio Monchiero, figlio di Maggiorino, frequenta la scuola Enologica di Alba e entra in azienda, occupandosi con lo zio e il padre degli ettari vitati che nel frattempo crescono, tanto da essere oggi 10, fra le denominazioni di Barolo e Barbaresco. Vittorio si sposa poi con Daniela: inizia a far conoscere la loro azienda al mondo e rinnova tutti gli impianti. Nel frattempo arrivano Luca e Stefano, i quali oggi già si sono integrati nella gestione aziendale. Le radici restano salde fra Castiglione Falletto e La Morra anche grazie ai vigneti lì presenti, da cui ricavano sei tipologie di Barolo. Le restanti 6 etichette - composte da Nebbiolo e Barbera, Dolcetto, Arneis e Moscato - provengono, invece, dagli appezzamenti presenti nei Comuni di Alba, Roddi, Verduno e Treiso: in totale circa 60.000 bottiglie all'anno. Il Barolo di Castiglione Falletto 2021 si svela chiaro e polposo, con note di ciliegia e lampone, fiori di acacia e violetta, infine macchia mediterranea; il sorso è sapido e speziato, ben bilanciato fra l'ingresso caldo e il finale fresco, dove torna floreale.
(ns)
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