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RICERCA SCIENTIFICA

Il Consorzio Asti Docg apre alla prima sperimentazione dei vitigni aromatici Piwi in Piemonte

Un progetto triennale con l’Istituto di Istruzione Superiore Umberto I di Alba, che coltiverà Moscato Bianco e Muscaris, fino alla vinificazione

Il Consorzio dell’Asti Docg apre alla prima sperimentazione in Piemonte sulle potenzialità viticolo-enologiche delle varietà aromatiche di vitigni resistenti alle principali malattie fungine, i cosiddetti Piwi. Un progetto sperimentale nato in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore Umberto I di Alba e che prevede un’attività di ricerca così studiata: in due diversi campi (uno di proprietà della scuola e uno di proprietà di un’azienda del Consorzio) verrà coltivato il Moscato Bianco come varietà di riferimento, che sarà affiancato via via nel tempo da selezionate varietà resistenti. La prima ad essere introdotta sarà il Muscaris. Poi, dal 2026 e per tre anni, saranno, quindi, eseguiti rilievi fenologici settimanali (dal germogliamento alla filloptosi), analisi produttive (fertilità in fioritura, produzione media per ceppo e peso medio dei grappoli) e rilievi fitosanitari per monitorare la resistenza a peronospora, oidio, botrite, giallumi infettivi e fitoplasmosi. Ogni varietà sarà testata su 50 piante sovrainnestate, con aggiornamenti annuali delle schede tecniche e della planimetria sperimentale.
“I cambiamenti climatici ci impongono di ripensare l’intero approccio produttivo anche nel nostro settore - commenta Stefano Ricagno, presidente Consorzio Asti Docg - in Piemonte, finora, non erano mai state studiate varietà aromatiche resistenti e abbiamo quindi deciso di partecipare attivamente a questo progetto, mettendo a disposizione il nostro know-how sul vitigno Moscato Bianco. Solo attraverso la ricerca possiamo, infatti, individuare soluzioni tecniche innovative per una viticoltura sempre più avanzata e sostenibile”.
E dopo studi e analisi, è prevista anche la vinificazione che sarà condotta secondo un protocollo standard per vino bianco fermo, al fine di valutare le caratteristiche organolettiche delle varietà in prova. A quel punto, al termine del progetto e sulla base dei risultati ottenuti, si potrà procedere anche alla presentazione della domanda di iscrizione dei vitigni resistenti aromatici tra quelli eventualmente autorizzati alla coltivazione in Piemonte.

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