Marco Malagò non è il primo calciatore che, lasciato il pallone, produce vini, ma forse è l’unico partito dalla passione per i profumi. A Venezia prima, dove è nato, e a Verona poi, città di adozione da quando giocava nel Chievo, Marco - sorriso smagliante e sguardo acceso - ha preparato il suo futuro aprendo due “templi del profumo” con essenze ricercate per clientela esigente. Dalle essenze al vino il passo è stato breve, complici compagnie, come quella dell’enologo Francesco Mazzetto, e l’opportunità di acquistare vigneti in Val Tramigna, nella parte orientale della Valpolicella e in piena denominazione di Soave. Marco ha fondato Imala (è il suo cognome letto al contrario): solo autoctoni, bio e ovunque possibile senza uso di plastica (perfino le bottiglie sono senza capsula). Tre i vini di Imala e due vitigni su 1,5 ettari: un Metodo Classico e un bianco 100% Garganega dalle vigne di Castelcerino - Igt Verona e non Doc Soave per “questioni di stile” - e un rosso dal mezzo ettaro a Cazzano di Tramigna a Rondinella, raramente vinificata da sola, di solito con Corvina, Corvinone e Molinara nei vini Doc Valpolicella e per questo Igt Verona. Alami Rosso, color rubino, annuncia la sua bevibilità già al naso fragrante di fiori e frutta rossi. Il sorso, che li amplifica, gioca su succosità glicerica, struttura e tannino “smussato”, scelta stilistica precisa per ridurne il “grip” quando consumato fresco.
(Clementina Palese)
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