Se si traccia una linea immaginaria fra Pisa e Volterra, più o meno a metà altezza, immersa fra le colline toscane a 25 chilometri dal mare, si trova Badia di Morrona, un’antica tenuta di 600 ettari che la famiglia Gaslini Alberti detiene dal 1939. Già allora vi esistevano vigneti, che oggi coprono un sesto della proprietà, con il Sangiovese protagonista, affiancato da Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot e Canaiolo, Vermentino e Chardonnay. Trebbiano, Malvasia e Colombana. Una produzione totale annua di 500.000 bottiglie che si suddividono in una decina di etichette. Le più rappresentative sono i tre Igt: N’Antia - taglio bordolese; VignAalta - Sangiovese in purezza; e Taneto - Syrah con Sangiovese e Merlot. Ma ci sono anche i 3 Chianti Docg - I Sodi del Paretaio - che “rappresentano la lettura orizzontale dei vigneti” secondo l’azienda. Mentre la Riserva è di sole uve Sangiovese maturate in botti di legno, le altre due etichette sono composte dallo stesso uvaggio, ma vinificate in modo diverso: 10 mesi di acciaio e cemento per l’etichetta bianca, 12 mesi di solo cemento per l’etichetta rossa, la Selezione Filippo Gaslini Alberti. Quest’ultima, nella versione 2023, profuma di amarena e rosa, quindi alloro, liquirizia, cenni ematici, aranciati e di goudron; in bocca è subito scuro di prugna in confettura speziata, fresco e ammandorlato da metà sorso, si congeda vegetale con cenni affumicati nel finale.
(ns)
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