
Un’opera d’arte permanente per Montalcino, territorio che, da sempre, crea legami tra arte, cultura, identità e vino: il 18 ottobre, l’artista iraniano di fama internazionale Bizhan Bassiri inaugurerà “Vene d’oro”, primo atto di “Venti di ottobre” n. 4, l’evento annuale promosso dalla Fondazione Bassiri, creata da Bassiri, assieme alla moglie Camilla Cionini Visani, per gestire, conservare e diffondere la conoscenza della sua opera, ma anche per promuovere l’arte e la cultura attraverso iniziative multidisciplinari che spaziano dall’arte visiva alla musica, dal teatro alla letteratura, alla scrittura.
L’edizione 2025 di “Venti di ottobre”, dal titolo “Vene d’Oro del Pensiero Magmatico”, si alternerà tra Montalcino in Toscana e Fabro in Umbria: dopo l’introduzione del direttore WineNews Alessandro Regoli e l’intervento di Bruno Corà, uno dei più importanti critici d’arte italiani, sarà svelata l’opera permanente di Bizhan Bassiri “Vene d’Oro del Pensiero Magmatico”, nel palazzo di proprietà e rappresentanza della WineNews, uno dei siti più seguiti del vino italiano (2 milioni di IP seguiti), a Montalcino (in Piazza del Popolo), la “piazza-salotto” della città del Brunello all’ombra del duecentesco Palazzo Comunale.
L’evento della Fondazione Bassiri, in collaborazione con il Comune di Montalcino ed il Comune di Fabro, proseguirà con la visita a “Il Pozzo”, opera del 2001 di Jannis Kounellis, al lato del Duomo di Montalcino, a cura di Michelle Coudray, presidente Fondazione Kounellis e compagna dell’artista, una delle più grandi anime artistiche del nostro tempo. Quindi, nella Cattedrale del Santissimo Salvatore, sarà la volta del dibattito pubblico dal “Gli attributi del tempo: plumbeo e aureo - Un dialogo tra arte, filosofia, scienza, esonomia”, con la partecipazione di artisti, filosofi, scienziati, economisti e critici d’arte, dall’artista Bizhan Bassiri ad Elena Di Giovanni, vicepresidente e co-fondatrice Comin & Partners, dalla presidente Kyoto Club Maria Letizia Magaldi al manager Alessandro Profumo, dalla specialista in sviluppo sostenibile Sabina Ratti al fisico Cristian Stanescu, dal critico d’arte Giorgio Verzotti al docente all’Accademia delle Belle Arti di Roma Aldo Iori. Il dialogo - dopo i saluti istituzionali del sindaco del Comune di Montalcino, Silvio Franceschelli e della vice presidente Fondazione Bassiri, Camilla Cionini Visani - verterà sul pensiero e sull’introduzione del critico d’arte Bruno Corà: “le più avanzate riflessioni sul tempo e i suoi attributi non sembrano poterne sciogliere sinora l’enigmatica dimensione. Dalle sacre scritture fino al più acuto cogito filosofico, dalle definizioni e configurazioni scientifiche a quelle artistiche, anziché raggiungere il cuore della sua presunta entità sembrano sospingere verso latitudini più estreme la sua essenziale entità. Quelli che ci vedono presenti in esso sembrano nuovamente anni di piombo e in tutti è viva l’attesa che le numerose crisi si possano risolvere e che torni un’epoca di maggiori equilibri o perfino una nuova possibile aetas aurea. In questo frangente, quali segnali si auspicano dall’arte e dal pensiero poetico?”. A seguire le “Vene d’Oro” degli artisti, con gli interventi di Antonino Bove, Marco Papa, Gianluigi Colin, Renato Ranaldi, Klaus Münch, Sean Shanahan. Ma sarà anche presentato il volume degli atti di “Venti di ottobre 2024 - Visione” (FB Editori), ed il trio di percussioni “Ars Ludi”, composto da Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi e Gianluca Ruggeri, con musiche di Giorgio Battistelli e Steve Reich, si esibirà in concerto.
L’iniziativa si concluderà il 19 ottobre, in Umbria, a Fabro, negli spazi del caveau della Fondazione Bassiri, dove sarà inaugurato un nuovo allestimento sonoro, con uno spettacolo musicale sulle note di Dvořák, Gershwin, Mozart e Puccini, e una mostra collettiva con opere di Bizhan Bassiri, Per Kirkeby, Marco Papa, Antonino Bove, Jannis Kounellis, Renato Ranaldi, Gianluigi Colin, Klaus Münch e Sean Shanahan
Bizhan Bassiri è un artista di fama internazionale che, con le sue opere, ha incantato le gallerie d’arte di tutto il mondo, dall’Europa all’Asia, suo continente di nascita, grazie alla sua tecnica, caratterizzata dall’uso di diversi materiali, oltre a essere famoso per aver teorizzato il “Pensiero Magmatico”, e che, da ormai 40 anni, vive in Italia, tra Roma, Fabro, in Umbria, dove ha sede la Fondazione Bassir, e Montalcino, suo “buen retiro”. Dal 30 gennaio al 22 marzo 2025 Bizhan Bassiri è stato protagonista alla prestigiosa Building Gallery di Milano, con la Mostra “Bizhan Bassiri. Creazione”, curata dal critico d’arte Bruno Corà.
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