Il Mach Rosé, ottenuto da Pinot Nero in purezza, resta sui suoi lieviti per 20 mesi. Possiede profumi di rose, mandarino, pan brioche, alchermes, pesca e albicocca. In bocca il sorso è pieno e tendenzialmente fragrante, dalla progressione vivace e condotta da una carbonica ben dosata, terminando in un finale profondo su ritorni fruttati e cenni balsamici. Nel sempre più ampio scenario della spumantistica di montagna del Trentino, c’è anche la produzione firmata dalla Fondazione Mach che non è altro che una diretta emanazione dell’Istituto Agrario San Michele all’Adige, uno dei centri della cultura agraria e viticola più prestigiosi d’Italia. Sono 65 gli ettari vitati a disposizione dell’Istituto, allevati a Chardonnay, Gewürztraminer, Incrocio Manzoni, Kerner, Moscato Giallo, Müller Thurgau, Nosiola, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Riesling, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Lagrein, Lagrein Kretzer, Marzemino, Merlot, Pinot Nero, Rebo, Schiava e Teroldego e che originano anche un’articolata produzione di vini fermi. L’Istituto, fondato nel 1874, porta nel nome anche quello del suo primo direttore Edmund Mach. Oltre al lavoro di ricerca, è ormai tradizionalmente riconosciuto come una delle realtà spumantistiche più significative, capace di emergere con continuità qualitativa confortante, declinata su tre etichette a marchio Trentodco: il Mach Nuar Nature Riserva, il Mach Riserva del Fondatore e il Mach Rosé.
(fp)
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