Esiste una Calabria dei bianchi? Comincia a esserci. In territori vitivinicoli dove giustamente prevalgono i rossi autoctoni, anche le uve bianche locali guadagnano posizione, in primis Greco Bianco e Pecorello. Poi ci sono viticoltori che si divertono a escogitare diverse interpretazioni per entrambe. È il caso di Francesco De Franco dell’azienda cirotana ’A Vita che, dopo aver consolidato il successo con i rossi, ha tirato fuori questo Leukò, trenta per cento Gaglioppo vinificato in bianco con pressatura diretta e delicata e il resto Greco Bianco che fa una leggera macerazione. Un bianco che fa malolattica e che è fiero di una struttura importante. Fermentazione spontanea con lieviti indigeni e affinamento in vasca d’acciaio per otto mesi. Ha un bel colore ramato squillante, naso e bocca subito vibranti, richiami netti alla macchia mediterranea e al sale - lo Jonio si vede e si sente - una beva dal passo agile e tesa. Un finale di bocca che non ti lascia mai. Nulla concede all’idea di vini del Sud ricchi e grassi, spostandosi più su una caratura gentile. Sembra un paradosso, ma così De Franco continua il suo lavoro volto al rispetto del territorio, quello di Cirò Marina, che non dà vini “ciccioni” e possenti se non li si vuole. C’è una Calabria dei rossi - e dei bianchi - garbata, fresca, bevibile, senza rinunciare al corpo che dona il sole che picchia davvero da queste parti.
(Francesca Ciancio)
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