Quella dell'Adega do Vulcão è la storia di un legame tra una coppia fiorentina, formata da Gianni Mancassola e Cinzia Caiazzo, e le Isole Azzorre nato nel 2008 e da cui è scaturito questo progetto enologico. L'Adega è nata sull'isola di Faial, nei pressi del vulcano dos Capelinhos e poi ha esteso i suoi vigneti anche nell'isola di Pico, per un totale di 19 ettari vitati. Si tratta, evidentemente, di un terroir molto particolare, posto in mezzo all'Oceano Atlantico, su suoli vulcanici con le viti piantate negli anfratti della roccia, vicino al mare. Una vicinanza che richiede, per la protezione delle piante, la presenza di muretti (“currais”), che servono anche come riparo dai venti oceanici. Le varietà a bacca bianca coltivate da Adega do Vulcão, in molti casi allevate su ceppi di 80 anni di età, sono in prevalenza Arinto, Verdelho e Terrantes. Le vinificazioni sono effettuate a partire da lieviti indigeni, mentre le maturazioni dei vini avvengono in recipienti di vari materiali, legno, cemento e anfore. Il Do Pico Arinto dos Açores Pé Do Monte Reserva 2020, ottenuto da un blend a base di Arinto, Verdelho e Terrantez, profuma di pesca matura, agrumi e ginestra su base affumicata che rimanda alla pietra focaia, alla grafite e a toni sulfurei. In bocca il sorso è succoso, sapido e contrastato da un frutto esuberante, terminando in un finale lungo e dalla piacevole nota salina di congedo.
(are)
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