È vero che ormai non è forse così infrequente, anche nel mondo del vino, imbattersi in aziende familiari intente ad aggiornare gradualmente i propri connotati verso concezioni e stilemi contemporanei: soprattutto quando sono le nuove generazioni ad intervenire propositivamente per tentare di plasmare la giusta sintesi, fra tradizione più autentica e filosofie viticole decisamente più adeguate al ventunesimo secolo. Sono vicende, queste, che fortunatamente appartengono oggidì anche al mondo del Cesanese, non solo per quanto concerne l’appendice di Olevano Romano ma anche relativamente alla costola frusinate del Piglio: visto che, in entrambi i casi, di vera Ciociaria comunque si parla. Alberto Giacobbe, in quel di Paliano (con vigne che però investono, per l’appunto, anche i comuni di Olevano e Piglio) ha rilevato la cantina nel 2008, da papà Alino. Tutto il relativo percorso aveva però avuto inizio ottant’anni fa, giusti giusti: con più generazioni che fino a una decina d’anni or sono conferivano regolarmente le loro uve alla cantina sociale del posto, prima di iniziare finalmente un proprio percorso di imbottigliamento che avrebbe lasciato fuori dai giochi solo una minima parte di vino sfuso, pur godibilissimo. La selezione Giacobbe di Cesanese è una garanzia: di un rubino non troppo concentrato all’occhio, fra naso e palato risulterà sempre tipica, serbevole ed equilibrata.
(Fabio Turchetti)
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