La famiglia milanese Motta non ha saputo sottrarsi al fascino delle terre di Maremma, riformulando la propria esistenza tra le colline e il mare. Dal 1987, conduce il podere “La Tartaruga”, che stilizzata ritroviamo anche nel logo aziendale e nelle etichette dei vini e degli olii (l’azienda possiede anche un proprio frantoio). L’opificio e i terreni sono situati sui poggi dell’Argentiera, a sud di Grosseto, proprio di fronte al Parco Naturale della Maremma. A condurre l’azienda dal 2015 Alberto, che ha ricevuto da suo padre Mario le redini dell’impresa. I vigneti sono coltivati in regime biologico, anche a causa della loro vicinanza con la riserva naturale maremmana e sono allevati prevalentemente con i vitigni di antica coltivazione della zona: Sangiovese, Ciliegiolo e Ansonica. La produzione ha come perno principale il Morellino - “annata”, Riserva e Guerino (oggetto del nostro assaggio) - ma nella cantina con sede a Banditella di Alberese si producono anche due Ciliegiolo, un Ansonica in purezza e un Rosato (ottenuto a base di Sangiovese e Ciliegiolo). Il Morellino di Scansano Guerino 2022 riesce a “dribblare” con buona autorevolezza un’annata non proprio memorabile a queste latitudini. Ne esce un rosso dai profumi ben modulati sui toni della ciliegia e del mirtillo maturi, con qualche leggero rimando alle erbe aromatiche. In bocca il sorso è pieno e goloso, ben ritmato e saporito.
(fp)
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