È da anni ormai che la zona di Camporeale, nell'alto Belice in Sicilia, viene riconosciuta come una delle terre del Syrah in Italia: si contende lo scettro spesso con il Cortonese in Toscana. Sta di fatto che quest'uva internazionale ha messo radici nell'isola oramai da oltre trent'anni. Tra le aziende che c'hanno creduto c'è Alessandro di Camporeale, una cantina di grande tradizione familiare, il cui inizio risale ai primi del Novecento. Oggi sono tre cugini che portano avanti l'azienda, sempre con il benestare di padri e zii. La zona è continentale e si arriva fino a 600 metri di altezza, con escursioni termiche importanti durante la notte. Su terreni argillosi e calcarei sono stati messi a dimora 35 ettari di vigneto con prevalenza di autoctoni, ma con grande attenzione dedicata anche agli internazionali, in cui la famiglia Alessandro ha sempre investito. La conduzione è in biologico come dimostrano le tecniche di sovescio, l'impianto di siepi, arbusti e cumuli di pietre accanto ai filari, che permettono l'insediamento di organismi atti a contrastare gli attacchi parassitari. La parola bio finisce in etichetta, come in questo Kaid - in arabo “capo” - un Syrah in purezza che fa 12 mesi di tonneaux e 6 mesi di bottiglia. Molto scuro, anche cupo, frutti neri, ginepro, tanto pepe - come ci si aspetta da questo vitigno - finale persistente e mentolato. Un po' di legno in meno lo renderebbe più ampio.
(Francesca Ciancio)
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