Fondata nel 1970 da René, Serge e Alian Bonnet, la maison è guidata da Arnauld Fabre e conta su 47 ettari di vigneti certificati sostenibili (HVE3) fin dal 2015. La cantina, distribuita in Italia da Sarzi Amadè, incarna l’identità di Les Riceys uno dei cru principali della Côte des Bar, territorio ai confini con la Borgogna dalle altitudini e dalle pendenze importanti. Proprio Les Riceys, comune al limitare della valle del Laignes, che vanta ben tre denominazioni di origine controllata (Aoc), è stato inserito) sotto la denominazione Champagne solo nel 1927 (insieme al dipartimento dell’Aube). Leggenda vuole che le cantine del villaggio avessero due porte, una sulla Champagne e l’altra sulla Borgogna, che si aprivano a seconda della convenienza economica dell’annata. Hardy 2019 insieme a Les Vignes Blanches è una delle cuvée inedite della gamma di Champagne presentate nelle ultime settimane dalla maison. Vinificato in acciaio, lo Champagne affina sui lieviti, sempre in acciaio, per 40 mesi, prima della sboccatura. Hardy, arduo in italiano (d’altro canto la parcella si trova su un pendio a 320 di altitudine orientato a Nord), è un Extra Brut che, grazie al basso dosaggio, valorizza i profumi e l’unicità del territorio. La versione 2019 sprigiona un bouquet floreale con aromi di gigli e note di agrumi, mentre al palato è fresco, elegante e verticale, con una intensa mineralità e una lunga persistenza.
(Cinzia Meoni)
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