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Allarme in Usa: le importazioni di vino italiani piatte sui livelli del 2016 nei primi sette mesi 2017, mentre nel complesso la crescita è del 9,3% in quantità e del 6,7% in valore, con la Francia a +20%. Così l’Italian Wine & Food Institute

Italia
Frenano le esportazioni italiane in Usa mentre il mercato cresce

Dopo un primo semestre che sembrava positivo, seppur di poco (https://goo.gl/teihxw), il mese di luglio è foriero di cattive notizie per il vino italiano nella sua roccaforte straniera, gli Usa: le importazioni dal Belpaese nei primi 7 mesi del 2017 sono praticamente agli stessi livelli del 2016, se non qualche decimale in calo (1.497.710 ettolitri per un valore di 779 milioni di dollari), in uno scenario che vede le importazioni americane crescere nel complesso del 9,3% in quantità (5.590.450 ettolitri), e del 6,7% in valore (2,4 miliardi di dollari). U
n’Italia che resta leader negli States, me è ferma in un mercato in espansione, dunque, dove la parte del leone la sta facendo la Francia, che cresce del 19,9% in quantità (758.130 ettolitri) e del 20,1% in valore (644 milioni di dollari).
Anche se più della Francia, quarto Paese fornitore degli States, continuano ad esportare Australia (1 milione di ettolitri, +36,3%, per 202 milioni di dollari, +0,2%, con oltre la metà del totale fatto da vino sfuso) e Cile (910.860 ettolitri, -14,7%, per un valore di 150 milioni di dollari, +1,8%, anche in questo caso si parla al 60% di vino sfuso, ndr).

“È arrivato il momento di porre fine a tutte le inutili e controproducenti iniziative che da varie parti vengono condotte sul mercato Usa e concentrarsi su un serio, coordinato, valido e professionalmente condotto programma promozionale - commenta Lucio Caputo, alla guida dell’Italian Wine & Food Institute - che abbia come obbiettivo principale quello di far aumentare la domanda di vini italiani, attualmente in fase di stasi. Se non si procederà in tale direzione si rischia di perdere la posizione dominante fin ora avuta sul mercato americano ed imboccare una spirale negativa che sarà poi difficile bloccare ed invertire”.

Unica “isola felice” continua ad essere quella rappresentata dagli spumanti, con le spedizioni cresciute del 12,1% in volume (362.640 ettolitri) e del 9,8% in valore (189 milioni di euro), con una quota di mercato del 57,6% in quantità del 33,7% in valore.

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