La Poja, prima annata 1983, sfatò il luogo comune che i grandi rossi da uve tradizionali veronesi, dovessero essere soltanto Amarone, cioè una tipologia in parte aiutata dall'appassimento. Con La Poja, Corvina in purezza, ottenuta dall'omonimo vigneto, poco più di due ettari e mezzo, nello storico podere La Grola (dove si produce anche l’omonimo rosso, “alter ego” de La Poja, a base di Corvina e Oseleta), Allegrini ottiene, un vino estremo ed esuberante, in grado di coniugare forza ed eleganza e di esaltare la ricchezza dei suoi profumi. È il caso della versione 2011: ricca sia aromaticamente che nel suo sviluppo gustativo, ma in grado di restare un vino incisivo e serrato. L’azienda Allegrini, alla sua sesta generazione, dispone di 150 ettari a vigneto, per una produzione di 1.000.000 di bottiglie, ed è una delle realtà più importanti della Valpolicella. Nell’espansione della viticoltura italica, avvenuta a cavallo tra gli anni '50 e '60 del secolo scorso, Giovanni Allegrini divenne da subito un protagonista della storia enologica della sua terra. Walter, il suo primogenito, prematuramente scomparso, grazie agli insegnamenti del padre valorizzò il patrimonio viticolo del veronese in modo innovativo. Oggi, gli eredi, Franco e Marilisa e Silvia Allegrini, hanno consolidato l’azienda ai massimi vertici, espandendosi fuori dal Veneto: a Bolgheri con Poggio al Tesoro e a Montalcino con San Polo.
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