Alois Lageder ha ormai assunto saldamente un ruolo centrale nel panorama enoico altoatesino, esprimendo con le sue etichette personalità e aderenza territoriale. Un risultato figlio di una visione chiara, che ha trovato un suo primo traguardo nella conversione biodinamica dei vigneti di proprietà (2003). La cantina di Magrè riesce come pochi altri a raccontare quelle che sono le caratteristiche peculiari di un territorio dall’appeal sempre più crescente. Sono 150 gli ettari vitati, gestiti sia direttamente dalla famiglia Lageder, che da viticoltori di fiducia, tra Magrè, Cortaccia, Termeno e lago di Caldaro, per una produzione vicina al milione di bottiglie. Ai piedi meridionali del Margreider Schuttkegel c’è un vigneto dal nome dialettale “Punggl”, conosciuto da tempo immemorabile. A metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, gli ex proprietari di Ansitz Hirschprunn vi avevano piantato un vigneto a Merlot. Nel 1995, le uve provenienti da questo vigneto sono diventate la materia prima di un vino speciale prodotto solo nelle annate migliori. Il MCMLVII 2019, fermentato spontaneamente con presenza di grappoli interi in acciaio e legno e maturato in barrique per 12 mesi, possiede profumi fruttati rigogliosi e fragranti con tocchi di sottobosco, spezie e toni affumicati. In bocca, il sorso è arioso e succoso, dallo sviluppo morbido e dal finale persistente con un bel ritorno intenso del frutto.
(are)
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