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ANTICIPO PREVISIONALE SULLA VENDEMMIA 2004: SI TORNA IN DIETRO DI DIECI ANNI CON UN INCREMENTO DELLA PRODUZIONE E MINORI BIZZARRIE METEREOLOGICHE. I COMMENTI DEGLI ENOLOGI: FERRINI, GIACOSA E RIVELLA

Italia
Vigna in Alto Adige, dove nascono grandi bianchi

Questo articolo è, ovviamente, da prendersi con le molle, ma WineNews ha deciso di battere sul tempo la concorrenza, come i nostri lettori sono abituati ad aspettarsi dalle pagine di questo sito. Quindi, senza scomodare maghi, sfere di cristallo o Nostradamus, ma molto più concretamente affidandoci all’esperienza di alcuni dei più importanti nomi dell’enologia italiana, abbiamo provato a disegnare, almeno nelle sue linee più generali, l’andamento dell’annata in corso, consapevoli, naturalmente, dell’impossibilità di definire con precisione gli esiti vendemmiali del 2004.
Un primo dato piuttosto certo è quello che questa annata (finalmente, aggiungiamo) sembra proprio destinata a non presentare quelle anomalie metereologiche disastrose e di natura opposta, come quelle che hanno caratterizzato il 2002 e il 2003. “Il 2004 sarà un’annata che ci riporterà indietro di dieci anni, nel senso che la produzione di uva sarà abbondante, nonostante un piccolo ritardo delle fasi fenologiche della vite, e sarà, inoltre, un’annata in cui bisognerà - ha dichiarato pragmaticamente Ezio Rivella, enologo e presidente dell’Unione Italiana Vini - ricorrere, come in passato, anche al mosto concentrato”.
Analoga forma di “amarcorde” vitivinicola, caratterizza anche l’opinione di Carlo Ferrini, a cui si aggiunge un cauto ottimismo: “fino a questo momento, l’andamento stagionale è molto bello, “tradizionale”, come da una decina d’anni non si vedeva. Caldo di giorno e fresco di notte, vigneti non stressati dalla siccità, e questo anche in Sicilia, o “affogati” dall’acqua, quantità di uva che si preannuncia impressionante e a cui dovrebbe aggiungersi una qualità altrettanto elevata”.
Più prudente il parere dell’enologo Franco Giacosa: “l’annata 2004 sembra caratterizzata ovunque da un ottimo sviluppo vegetativo dei vigneti, favorito dalla maggiore umidità, a cui si è inevitabilmente aggiunto qualche attacco di peronospora, che, peraltro, non ha creato problemi gravi per la salute delle viti. Problemi sono sorti soltanto là dove le intense piogge primaverili hanno lasciato spazio alle grandinate, come è accaduto nell’Oltrepò Pavese. Il 2004, dal punto di vista produttivo, promette una vendemmia molto più abbondante del 2003, ma non è possibile aggiungere altro, visto che i momenti decisivi dell’invaiatura e del culmine della maturazione delle uve, sono ancora piuttosto lontani”.
Franco Pallini

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