Un confronto con Filippo Antonelli è sempre propositivo, per l’interlocutore. Scienza, coscienza e conoscenza, e a seguire passione, entusiasmo, intuizione, sperimentazione, comunicazione, lungimiranza e determinazione. Basta così o ci vorrebbe dell’altro? Siamo in quel di Montefalco, terra di Sagrantino: del cui Consorzio il Nostro è al momento presidente, anche se Antonelli conduce pure un’azienda in provincia di Roma, Castello di Torre in Pietra. Cinquanta gli ettari condotti, sui quali il titolare opera con particolare sensibilità ambientale: cercando di coniugare gli insegnamenti e le esperienze enologiche, acquisite nel suo articolato percorso, con le sollecitazioni e le riflessioni che le nuove tendenze vinicole suggeriscono ormai con assiduità. Il meglio del vecchio e del nuovo, insomma: ruotante attorno al sempre suggestivo borgo aziendale circondato da vigneti e situato in prossimità del bosco, fondamentale per le relative escursioni termiche. Non va poi dimenticato, oltre al Sagrantino e al Sangiovese (protagonisti delle principali denominazioni legate a Montefalco), il lavoro dedicato al Trebbiano Spoletino, dai risultati davvero apprezzabilissimi. Tornando a bomba ecco il Montefalco 2016: impeccabile nei suoi rimandi ai frutti di bosco, alla frutta secca, alla viola e alla ciliegia, e che al palato scende equilibrato e con tannino ben presente, ma fine e modulato.
(Fabio Turchetti)
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