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APROVITO (ASSOCIAZIONE PRODUTTORI VITIVINICOLI DELLA TOSCANA) ANNUNCIA GIA' VENDEMMIA ECCELLENTE. MA E' TROPPO PRESTO PER ESULTARE. PERPLESSI I GRANDI ESPERTI: "BISOGNERA' ATTENDERE AGOSTO"

Italia
In vendemmia

C'é chi esulta e già annuncia una vendemmia eccellente (è il caso di Aprovito, l’associazione produttori vitivinicoli della Toscana). Altri, invece, molto più prudenti, preferirebbero il normale corso delle stagioni e invitano ad attendere agosto, se non addirittura ottobre. Di certo c'é che siccità e alte temperature hanno anticipato la vegetazione delle viti e, almeno per il momento, i grappoli si presentano per lo più in ottimo stato: una condizione che fa pensare a un'annata qualitativamente positiva. A fare le prime previsioni, in chiave ottimistica, sono in primo luogo i toscani e i lombardi (altre regioni preferiscono restare in scaramantica attesa).
Secondo quanto illustrato dall'Aprovito (Associazione Produttori Vitivinicoli della Toscana) gli impianti viticoli della regione hanno anticipato la fase vegetativa (conosciuta tecnicamente come fase "fenologica") di almeno due o tre settimane in conseguenza delle alte temperature. Anche in Lombardia l'Associazione Consorzi Vini di Lombardia (Ascovilo) annuncia una maturazione anticipata del ciclo vegetativo di una ventina di giorni rispetto alla vendemmia 2002, con una notevole diminuzione degli attacchi parassitari. Una situazione che ha portato i consorzi di tutela a chiedere all'assessorato regionale all'agricoltura di anticipare al 2 agosto i decreti vendemmiali, strumenti indispensabili per poter avviare la raccolta. E, stando così le cose, nel bresciano e in Franciacorta la vendemmia destinata alle bollicine potrebbe cominciare addirittura prima di Ferragosto.
Ma dagli esperti arriva l'invito alla prudenza. Primo tra tutti il presidente dell'Unione Italiana Vini (Uiv), Ezio Rivella, per il quale "la strada è ancora lunga". "Di solito quando la vendemmia è anticipata è sempre bene - sostiene Rivella - ma è ancora presto per parlarne e tutto dipende da cosa farà tra il 15 agosto e il 15 settembre; diciamo che la fase preparatoria è favorevole, che siamo bene impostati, ma occorre che l'estate continui, anche con qualche pioggia salutare". A rimpiangere le stagioni di una volta è, invece, un altro grande esperto del settore, Carlo Ferrini, enologo consulente delle maggiori cantine italiane (dalla toscana Castello di Fonterutoli alla siciliana Donnafugata alla trentina Guerrieri Gonzaga): "meglio l'alternanza di caldo e pioggia". Per Ferrini "ben venga il ciclo più corto di maturazione, ma un salto di stagioni come quello al quale stiamo assistendo, con un giugno che sembra luglio inoltrato, non può essere considerato troppo favorevolmente perché la vigna deve fare il suo ciclo". Sui tempi, poi, Ferrini è ancora più prudente: "per sapere come é andata la stagione bisognerà attendere ottobre".
Ma è possibile generalizzare l'andamento dei vigneti? Franco Giacosa, enologo della Zonin (1.800 ettari in sette regioni d'Italia nonchè terza azienda privata europea), non ha dubbi: "generalizzare è impossibile perché la vite cresce in terreni diversi". Per questo, spiega l'enologo, la siccità e il caldo possono andare bene in terreni che riescono a trattenere l'acqua, ma in terreni più sciolti e permeabili la stagione troppo asciutta provoca certamente uno stress alla vite con riflessi inevitabili sulla qualità. "Dunque - aggiunge Giacosa - eccessiva siccità ed eccessivo caldo non fanno troppo bene". In ogni caso, anche per l'enologo della "maison" Zonin, è accertato che nelle varie fasi fenologiche, stando così le cose, per la vendemmia c'è un anticipo di una decina di giorni "pur tenendo presente che il mese chiave è agosto".
"Vendemmia eccellente? Ma come si può già parlare di vendemmia il 27 giugno?", commenta Lamberto Frescobaldi, a capo della produzione per il cruppo Frescobaldi che si chiede dove sia "finito il pragmatismo degli agricoltori, che non si sbilanciavano mai fino a dopo aver raccolto i prodotti. Da qui alla vendemmia ci sono ancora tanti giorni ed ognuno può influenzare positivamente o negativamente la vendemmia".
Tanta prudenza, quindi, tra gli operatori ai quali resta in ogni caso l'auspicio di un'annata che faccia dimenticare le difficoltà dello scorso anno. In tutti resta il timore di un agosto bizzarro come quello passato e la coscienza che, contro l'andamento meteorologico, ben poco si può fare se non sperare. E le speranze quest'anno sono tante.

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