Il Brunello di Montalcino 2017 possiede tratti aromatici condotti da un rigoglioso fruttato maturo e da tocchi balsamici e speziati. In bocca, il sorso è ben profilato, dal tannino vivo ma non invadente e dal finale ampio e intenso. Firma storica del Brunello, Argiano è stata capace di imporre le sue etichette nel novero dell’eccellenza assoluta dell’areale, quando era in mano prima ad Alberto Marone Cinzano (giunto a Montalcino nel 1973) e poi a sua figlia Noemi Marone Cinzano; dal 2013 l’azienda è passata all’imprenditore brasiliano André Santos Esteves, nella “rich list” di Forbes, con la sua Leblon Investiments, seguendo il destino di molte realtà vitivinicole toscane, continuando il suo percorso enoico virtuoso. Con 55 i ettari a vigneto, coltivati nel quadrante sud-orientale della denominazione, per una produzione di 330.000 bottiglie, Argiano è al centro di un’importante operazione a tutto tondo di valorizzazione aziendale e territoriale, che ha visto la microzonazione dei propri vigneti, la conduzione agronomica organica e rigenerativa e il progetto “Buona Agricoltura” (riassunto nella formula “riduci-riusa-ricicla-recupera”), l’introduzione dell’agricoltura di precisione con il DSS (Decision Support System), e, ma siamo all’attualità, il progetto per l’acquisizione della certificazione “carbon neutrality”, che fin da adesso ne fa la prima azienda a Montalcino “plastic free”.
(are)
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