Poco conosciuto quanto antico, il Nasco - vitigno a bacca bianca aromatico, autoctono della Sardegna - è stato riscoperto di recente. L'iscrizione al Catalogo nazionale delle varietà di vite risale al 1970 e, grazie ai produttori che ne hanno cominciato la coltivazione, ha ottenuto la Doc e conta su meno di 200 ettari in totale. È una delle rarità viticolo-enologiche della Sardegna, rappresentativo della capacità di recupero del germoplasma isolano da parte delle aziende. Argiolas, in generale, ha avuto un ruolo importante da capofila, nel far comprendere le potenzialità della vitivinicoltura sarda ai produttori corregionali. L’azienda di Serdiana - una storia iniziata agli inizi del 1900 - è condotta dalla terza generazione degli Argiolas nel solco di una tradizione che si tramanda e che ha i suoi cardini nella valorizzazione del territorio e delle varietà tipiche, creando una sinergia che si coglie nei vini. Le uve di Nasco provengono dai vigneti di una delle tenute più prossime alla cantina di Serdiana: la tenuta Iselis, dove si produce anche il Monica di Sardegna Superiore Doc. Il giallo nel calice è brillante e dorato e il naso, ampio, è caratterizzato da note di fiori bianchi e frutti gialli con sfumature di muschio, tipiche dei vini di Nasco affinati. Il sorso è ricco e morbido e conferma le note di frutta che virano al tropicale. Fresco, richiama al sorso successivo, lungo.
(Clementina Palese)
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