Maturato in tonneau in parte nuovi e in parte di secondo passaggio per 12 mesi, il Chianti Classico Gran Selezione Vigna Terrabianca 2020 profuma di marasca e ciliegia matura, con tocchi agrumati e rimandi speziati e tostati. In bocca il sorso è solido e continuo, dall’articolazione tannica vellutata e dal finale persistente e ancora fruttato e speziato. Il percorso enoico dei coniugi svizzeri Adriana ed Urs Burkard comincia nel 2019 e si muove su due direttrici principali: Arillo in Terrabianca nel territorio del Gallo Nero - realtà nata nel 1988 ad opera di un’altra famiglia svizzera, i Guldener - e Il Tesoro a Massa Marittima, in Maremma (35 ettari piantati a Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Viognier e Vermentino). A questi due nuclei si unirà anche Colle Brezza a Pienza, in Val d’Orcia, dove sono piantati Sangiovese, Malvasia Nera e Colorino. Tornando al progetto chiantigiano di Terrabianca, posto nell’Unità Geografica Aggiuntiva di Radda in Chianti, la cantina è stata ristrutturata con il tocco dell’archistar Mario Botta. Un progetto tendenzialmente ad ampio respiro - che conta per adesso su un totale di 60 ettari di vigneto in biologico e una produzione di 120.000 bottiglie - partito con il piede giusto dal punto di vista sia dei vini chiantigiani - ben eseguiti e dalla fisionomia stilistica sobriamente moderna - sia di quelli prodotti in maremma, evidentemente, più intensi e solari.
(fp)
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