Puntabella è il primo rosato che la cantina umbra, simbolo della rinascita del Sagrantino, aggiunge al suo articolato portafoglio etichette. Dopo la recente introduzione del Metodo Classico Brut Arnaldo Caprai, ottenuto dalle uve Chardonnay e Pinot Nero dei vigneti allevati a Gubbio, il rosato Puntabella definisce ancora più puntualmente l’offerta della cantina con sede a Montefalco all’insegna della freschezza. Prodotto con Sangiovese e Grenache - vitigno in Umbria meglio noto come Gamay del Trasimeno, ma erroneamente collegato al vitigno utilizzato per il Beaujolais anziché alla famiglia del Tai, della Guarnaccia e del Bordò, errore che ancora oggi continua a persistere, rimanendo catalogato come clone “091 Gamay” - è vino proveniente dai colli del Trasimeno, dove si trova, appunto, la piccola produzione umbra della varietà altrimenti nota come Alicante o Cannonau. La versione 2023, maturata per 3 mesi in acciaio e 3 mesi in bottiglia, è un vino sbarazzino, netto e preciso. Dal colore rosa tenue, alterna al naso rimandi ai piccoli frutti rossi, al melograno, alla pesca, alla rosa, ai fiori di campo e alla cipria. In bocca il sorso è fresco, saporito e sottile, dal finale sapido e persistente. L’azienda di Marco Caprai, artefice di uno dei percorsi enoici più avvincenti del Bel Paese, conta attualmente su 160 ettari a vigneto, per una produzione complessiva di 1.000.000 di bottiglie.
(fp)
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