La piccola Umbria, con le sue dolci colline e il suo clima quasi continentale è stata storicamente una zona dalla doppia “natura” enoica, bianchista e rossista. Basti pensare ad Orvieto o all’attuale esplosione del Trebbiano spoletino. E se a cavallo del Nuovo Millennio, probabilmente, i rossi umbri avevano catalizzato un interesse più marcato, è altrettanto vero che le aziende più avvedute non hanno mai perso di vista il valore delle uve e dei vini bianchi, qui da sempre capaci di esprimersi a livelli interessanti. Evidentemente, questa strategia è stata abbracciata anche nell’azienda di Marco Caprai, forse l’impresa vitivinicola umbra dal profilo imprenditoriale più raffinato che, nonostante sia nota soprattutto per il suo incredibile lavoro sul Sagrantino, lanciato sul palcoscenico internazionale al pari delle altre nobili varietà rosse dell’Italia enoica, non ha mai scartato l’opzione bianchista. Dalla cantina di Montefalco, infatti, esce regolarmente, dal 1989, il Grecante, oggetto del nostro assaggio. Un bianco da uve locali che ha mantenuto viva la storicità dei bianchi umbri, aprendo all’attuale corso bianchista dell’azienda con sede a Bevagna, allargatosi ai vitigni internazionali a bacca bianca per alcune etichette aziendali. La versione 2019 come sempre non delude e propone profumi delicatamente floreali, nitidi e fragranti. Fresca, sapida e ben ritmata la progressione gustativa.
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