Meno ricco del monumentale “25 Anni” il “Collepiano”, sommessamente, ci pare il vino più centrato della cantina leader del Montefalco Sagrantino, per quel suo essere complesso più per finezza che per potenza. Semplice questione di gusti. A proposito della cantina condotta da Marco Caprai, invece, la questione diventa decisamente meno discutibile. Pare perfino superfluo parlare della sua fondamentale importanza per tutto un territorio e della sua estrema dinamicità che, dal 1978 ad oggi, l’ha condotta ad inanellare una serie di successi con pochi pari nel mondo del vino italiano. E l’azienda con sede a Montefalco, 136 ettari di vigneto per una produzione complessiva di 1.000.000 di bottiglie, non finisce mai di stupire, verrebbe da dire. In moto un nuovo e avvincente corso dal respiro sempre più internazionale, che ha come protagonista niente meno che Michel Rolland. Tornando al Sagrantino, il Collepiano, prima annata 1979, è rosso di fattura ineccepibile, affinato in barrique per 22 mesi. La versione 2016 colpisce per dettaglio e capacità di restituire i caratteri giusti di un vitigno dalla personalità dominate. Al naso si alternano profumi di frutta rossa matura, tocchi balsamici e rimandi speziati. In bocca, la trama tannica è precisa, densa ed articolata, sviluppandosi dinamica e non priva di fragranza acida, che ne dinamizza il sorso chiuso da un finale tanto largo quanto fruttato.
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